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LA VITA


NERVIANO

L'UOMO

Cimitero di Quota 33, dove si era sacrificato il 52° Gruppo Cannoni da 152/37 (10 luglio 1942), fu costruita nel 1948 la Base Italiana, donde mossero 355 ricognizioni desertiche per il recupero dei caduti, con oltre 400.000 chilometri di percorso. La base di Quota 33 si trova su una collinetta ad ovest della torre del sacrario, alla distanza di circa 500 metri dalla torre stessa. La costruzione fu eretta nel 1948 (completata nel 1953) sul punto, detto appunto "Quota 33".

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Paolo Caccia Dominioni, Colonnello dell'Arma del Genio, già comandante del XXXI Battaglione Guastatori in Africa settentrionale nella battaglia di El Alamein, è deceduto a Roma il 12 agosto 1992. Nato a Nerviano, in provincia di Milano nel 1896 ha trascorso quasi tutta la vita all'estero, prima nelle sedi consolari e diplomatiche del padre, poi come ingegnere architetto, espatriato per insofferenza politica nel 1924.
Ha sempre risposto ai ripetuti richiami alle armi; invalido di guerra per ferite, cinque volte decorato al valore militare nel Carso, in Libia, in Etiopia, a El Alamein e infine nella Resistenza. La sua figura, fatta di doti caratteriali oggi insolite, di capacità artistiche innate, di qualità intellettuali fuori dall'ordinario, ha molteplici chiavi di interpretazione.
Di lui possiamo dire che è stato, innanzitutto, un soldato, un "najone", come lui stesso amava definirsi, e tale lo consacrano i 12 anni di vita spesi, in uniforme, al servizio della Patria. E' stato poi un "uomo" nel senso vero del termine, come testimoniano i 14 anni volontariamente trascorsi in Africa Settentrionale, dopo la fine della 2^ Guerra Mondiale, alla ricerca delle salme disperse nel deserto dei soldati di ogni Nazione, là caduti combattendo per il proprio Paese.
E' stato ingegnere ed architetto ed ha lasciato traccia di sè in costruzioni di ogni tipo, monumentali, stradali, minerarie, residenziali, realizzando ben 300 progetti in Italia ed all'estero, in quattro Continenti. E' stato anche artista e scrittore, producendo oltre un migliaio di disegni, schizzi ed acquerelli, sui soggetti e sugli argomenti più diversi e scrivendo otto libri, in gran parte incentrati sulle proprie esperienze di guerra, ed una ventina circa di racconti ed opere minori, scaturiti dalle vicende da lui vissute in tante parti del mondo.
Il tutto nella padronanza di quattro lingue straniere, tra cui l'arabo.                                                     
Un uomo così non può essere conosciuto e compreso facilmente, superficialmente.

 Fonte: Rivista militare "Un uomo - Paolo Caccia Dominioni" 1997