-Non ce la faccio più. Ho troppi ordini. E
questa regina vuole un tavolino; e quell'arciduca mi chiede un
cassettone; e quell'altro viceré desidera avere a tutti i costi una
coppia di comodini. E tutti li vogliono intarsiati nel mio stile. Ma ci
saranno altri ebanisti altrettanto bravi nelle loro nazioni europee.
Macchè! Vogliono i miei mobili. - si lamenta un uomo che dev'essere il
capomastro di quella grande bottega
-
Andem sciur padrun. L'è mei veghi tant da laurà che vegan
minga.10
– gli risponde uno degli
operai tutto intento a curare la coloritura di una tarsia che il grande
ebanista aveva già preparato su misura. -
Da quand a t’hee lavuri par l’imperatris Maria Teresa
d'Austria tuti i sciuri a voeuran la tò mubilia. 11
-
perché hinn tuti malmustus ‘me i fiuriti – si lamenta il
primo –
‘dem adess perdum
minga tempu ca hoo da andà al laburatòri da Milan. 12
- Creadiamo che sia Giuseppe Maggiolini: vai al paragrafo
21- Crediamo che sia Giuseppe Giannini: vai al paragrafo
26 10 Andiamo signor padrone. È meglio avere
tanto lavoro che non averne affatto.
11 Da quando siete diventato intarsiatore dell'imperatrice Maria
Teresa d'Austria, pace all'anima sua, tutti i nobili d'Europa vogliono i mobili
come quelli che avete fatto per lei.
12 Perché sono tutti capricciosi e invidiosi come bambini!
Dai, adesso non perdiamo tempo che devo anche andare al laboratorio di Milano.