- Oh oh... si sono accorti di noi. - le sussurro tremando.
Non è così. Hanno sentito un suono con il loro udito fine e ora lo percepiamo anche noi. È qualcuno che soffia in un corno.
Arruffando
il pelo sulla schiena e con la coda piegata tra le gambe si allontanano
furtivi, mentre il sibilo di una lancia fende l'aria e colpisce
potentemente il cervo, facendolo stramazzare al suolo.
Un gruppo
di cacciatori vestiti di pelli e cuoio e armati di archi, frecce e
lance compare nella radura. Uno di loro raccoglie in una ciotola di
rame il sangue ancora caldo dell'animale, sorseggiandolo ed offrendolo
a turno ai suoi compagni. Poi insieme iniziano una strana danza molto
ritmata intorno al loro ricco bottino, intonando canti per noi
incomprensibili.
Alla fine si fa silenzio ed un nuovo personaggio
compare sul posto. È un vecchio con una lunga tunica chiara e un nodoso
bastone. Porta con sé una sacca di pelle a tracolla. Arriva davanti
alla bestia ed estrae una ciotola di terracotta; vi versa dentro delle
erbe secche; batte tra loro due pietre finché una scintilla scocca da
esse e incendia le foglie nel piccolo contenitore rossiccio. Si alza un
fumo intenso e profumato, che arriva fino alle nostre narici,
solleticandole. Sto per starnutire, ma Marta mi trattiene tappandomi
prudentemente il naso.
- E' un druido. - mi bisbiglia poi.
- Un drui.. che? - le faccio capire con gesti che non so di che cosa stia parlando.
- Ma dai, non ti ricordi che l'abbiamo studiato? È una specie di sacerdote e mago del popolo dei Celti. -
-
Ah sì. Ora mi torna tutto in mente. Forse dovevo studiare meglio le
prime civiltà. Ma se la memoria non mi inganna dovremmo essere nel
primo millennio avanti Cristo. Quando i Celti si insediarono dalle
nostre parti. - mi entusiasmo al pensiero di sapere tutte quelle cose.
- Se sei così preparato potevi anche affrontare la verifica! - mi prende in giro lei.
Il
druido intanto incendia un rametto di vischio e cammina intorno al
cervo ucciso pronunciando probabilmente delle formule magiche rituali.
Un'altra ondata di fumo intenso e un po' acre si solleva verso di noi e stavolta non resisto, dando un grosso colpo di tosse.
Subito quelli sotto alzano lo sguardo e sulle prime si spaventano arretrando. Poi si riavvicinano per osservarci meglio.
-
Che facciamo adesso? - domando senza distogliere lo sguardo dagli occhi
sospettosi del druido, mentre il fumo mi entra nelle narici.
- Ci fermiamo immobili in attesa che facciano lora la prima mossa: vai al paragrafo
6- Scendiamo velocemente cercando di spaventarli e scappiamo a gambe levate: vai al paragrafo
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