Ecomuseo del Paesaggio

 Mappa interattiva della Comunità di Parabiago

In esecuzione:
Biagio Ferrario racconta Villapia


Per approfondimenti



pagine correlate:

- Chiesa di Sant'Anna



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Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci





Toponomastica nei documenti ufficiali:

- Tizza Coda (1532)
- Tiracoda (1574)
- Villapia (1940)


Villapia (Tiracoda)

Fino al 1940 la frazione Villapia era chiamata Tiracoda. Vi sono varie ipotesi sull'origine dell'antico nome: secondo una di queste pare traesse da un cognome localmente diffuso; altre due riportate da Egidio Gianazza da terra cölda storpiatura dialettale di terra coldao da terra di coda, data la posizione esterna dell'abitato rispetto agli altri nuclei interni al Comune di Parabiago; un'altra ipotesi é quella che intende farlo derivare dal latino tauri cauda (coda di toro) e quindi da un avamposto (osteria, stazione di ristoro o di stallo, ecc.) di origine romana con tale insegna, su una mulattiera di campagna o addirittura sulla via per un'ipotetica Ara Lunae (Altare della Luna), alla base del nome della vicina Arluno. Non vi sono tuttavia evidenze archeologiche dell'esistenza di Villapia nel periodo romano antico. Un'altra leggenda narra che un abitante di questo piccolo paese tirò la coda al cavallo di Federico Barbarossa facendolo cadere durante la famosa battaglia di Legnano.

Tiracoda ebbe la sua prima Chiesa nel 1739, all'epoca del Parroco di Villastanza Don Francesco Bialino, la frazione fa parte della Parrocchia di Villastanza; tempio di proprietà privata (famiglia Bossi), venne costruita ad opera e spese dei pochi abitanti del "villaggio" e benedetta sotto il nome di Chiesa di Sant'Anna a lavori ancora incompiuti.
Verso la fine del 1920, dato l'aumento della popolazione a quasi 400 abitanti, spinse i "tiracodini" ad edificare un nuovo luogo di culto iniziato nel 1937.
Durante la cerimonia di consacrazione, avvenuta nel 1938, il Cardinale Ildefonso Schuster propose il cambio di nome della frazione in Villapia, per due principali motivi: in onore a Papa Pio X ed in riconoscimento della "pia" opera dei fedeli che hanno collaborato alla sua edificazione.

 
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