La
Chiesa di Sant'Anna, ubicata
in frazione Villapia di Parabiago, è situata in piazza Risorgimento,
proprio nel centro della frazione.
Tiracoda, antico
nome della frazione, ebbe la sua prima Chiesa nel 1739, all'epoca del
parroco di Villastanza Don Francesco Bialino (1707 - 1748).
La frazione infatti è sotto la Parrocchia di Villastanza. Tempio di
proprietà privata (famiglia Bossi), venne costruita ad opera
e spese dei pochi abitanti del "villaggio" e benedetta sotto il nome di
Chiesa di
Sant'Anna a lavori ancora
incompiuti, dal
Prevosto di Legnano Don
Carlo Rognoni.
Passò
due volte di proprietà, acquistata nel 1827 da
Paolo Battaglia e nel 1913 da Gaetano Bianchi, nel 1842 venne
dotata di un nuovo altare. Ma verso la fine degli anni '20 del XX
secolo,
l'aumento della popolazione a quasi 400 abitanti, che ovviamente
cominciarono a divenire troppi per la capienza della Chiesina, spinse
il Parroco "villastanzese" Don Edoardo Ripamonti, a guidare la volontà
dei "tiracodini" nell'edificare un nuovo luogo di culto.
In
data 29
marzo 1937
il Prevosto parabiaghese Don Elia Balzarini, benedisse la posa della
prima pietra per l'edificazione della nuova chiesetta, progettata
dall'ingegnere rhodense
Siro Magnaghi ed ancora costruita a spese e forze degli abitanti, come
accadde per quella vecchia due secoli prima. Durante la cerimonia di
consacrazione, avvenuta il 26
maggio 1938,
il Cardinale Ildefonso Schuster
propose il cambio di nome della frazione; quindi in data 2
dicembre 1940
il Decreto Reale numero 1858 autorizzava il Comune di Parabiago
a mutare la denominazione da Tiracoda a Villapia, per
due principali motivi: in onore a Papa
Pio XI ed in riconoscimento della "pia" opera dei fedeli che hanno
collaborato alla sua edificazione.
Un'altra
proposta del Cardinale Schuster fu
attuata subito dopo. In via Casorezzo, adiacente all'attuale piazza
Risorgimento, sul muro esterno di una casa privata era allora
presente un affresco di età ed autore ignoti, rappresentante "San Carlo Borromeo
in venerazione della Beata Vergine Addolorata di Rho", Sua
Eminenza volle che l'opera venisse spostata all'interno della nuova
chiesina. Dunque Adele Levato ne iniziò lo strappo l'11
settembre 1942,
posandolo sulla parete a sinistra dell'altare, con sottostante
un'iscrizione dettata dal Cardinale. Altri affreschi presenti sono
invece opera del pittore arlunese Paolo Bellegotti.