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Insecta |
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Habitat
nel Parco: boschi con Ailanto |
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Il bombice dell'ailanto, originario della Cina, è una delle rare grosse farfalle notturne che frequenta regolarmente gli agglomerati urbani. La sua larva si sviluppa in effetti sugli ailanti (Ailanthus)*, una pianta diffusa nei terreni marginali e nei piccoli cortili non troppo curati. Questa sua predilezione per ambienti così artificiali si traduce in protezione per la specie che in effetti è troppo vulnerabile nei confronti dei predatori, sia imenotteri che uccelli, per sopravvivere lontano dalle città. Il maschio è più piccolo della femmina e il suo addome è molto meno rigonfio. Le sue antenne, al contrario, sono molto più fittamente bipennate. [Leraut] Il colore di fondo di questa grande falena varia dal bruno kaki al verde olivastro ed al bruno aranciato. La larga banda chiara che attraversa le ali è caratteristica, al pari delle chiazze semilunari traslucide poste al centro di entrambe le coppie di ali. I maschi hanno ali anteriori più allungate di quelle delle femmine. Il bruco, spinoso, è verde bluastro ricoperto da una polvere cerosa bianca. Si sviluppa sull'ailanto, ma è possibile rinvenire larve anche su Prunus, Ligustrum, Sambucus, Ricinus e Juglans. I bruchi vengono allevati per la seta dei loro bozzoli. [Carter] Ha due generazioni una a maggio-giugno l'altra a settembre. *Ailantus altissima: Secondo PIGNATTI S. (1982) (Flora d'Italia. Volume II. Edagricole, Bologna) l'ailanto è stato introdotto in Italia nel 1760, presso l'Orto Botanico di Padova; se ne diffuse la coltura soprattutto nella seconda metà del 1800, sperando di poter diffondere l'allevamento della Sfinge dell'Ailanto (Samya cynthia) onde sostituire il Baco da Seta, minacciato da alcune malattie: la Sfinge e l'ailanto sono ora completamente acclimatati. L'ailanto si diffonde vegetativamente negli incolti, quando non è soggetto alla concorrenza di specie indigene, ed è spesso coltivato per la crescita rapidissima. Nei nostri boschi è specie invasiva. |
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Bibliografia |
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