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Gli Odonati o libellule

Gli Odonati sono così chiamati per le robuste mandibole dentate. Gli adulti sono noti a tutti come libellule ed hanno capo e occhi grandi, ali e addome lunghi.

Libellula è un diminutivo di libella (bilancetta) a sua volta diminutivo di libra (bilancia). Si tratta tuttavia di una voce dotta comparsa nel XVI secolo. L’idea di librarsi nell’aria con abilità come bilancia è infatti secondo Beccaria rimotivazione successiva. Come abbiamo detto sono diversi, infatti, i motivi che hanno ispirato le denominazioni popolari.
Le larve, sempre acquatiche, sono distinguibili per il labbro inferiore modificato in organo simile a tenaglie usato per catturare le prede (insetti, piccoli pesci). La durata del ciclo vitale è molto variabile, da pochi mesi a 5 anni quasi interamente compiuti sott’acqua allo stadio larvale. Le uova deposte in acqua e su piante acquatiche si schiudono e nasce la ninfa (larva). Le larve subiscono un cambiamento graduale attraverso 9 – 16 stadi chiamato metamorfosi incompleta.

Come tutti gli artropodi le libellule hanno una “pelle” rigida poco flessibile chiamata esoscheletro. Per crescere quindi e assumere la forma adulta essi cambiano ad intervalli regolari l’esoscheletro, sostituendolo con uno più grande.


LA RIPRODUZIONE

LE LIBELLULE NEL PARCO DEL ROCCOLO




Doppia vita.
La ninfa di libellula all’ultimo stadio si arrampica su un sasso o su uno stelo, muta la pelle per l’ultima volta e ne esce uno adulto.

FOTO N. 10


Civettone Così i naturalisti chiamavano le libellule nel XVI secolo per via dei grandi occhi composti che occupano quasi interamente la testa e che conferiscono alla libellula una vista prodigiosa per poter catturare le prede al volo con precisione anche all’imbrunire. Nel XVI Sec. Aldovrandi, il primo scienziato a studiare le libellule, le chiama perle per la brillantezza degli occhi

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