Descrizione: La mappa settecentesca del catasto detto
teresiano riporta chiaramente questo insediamento agricolo. Gli
edifici si affacciavano già, come oggi, sul cavo Visconti.
L'andamento del corso d'acqua è parallelo alle case. La cascina
deriva il nome dalla presenza di due mulini, il mulino Ranzani
(1754) e il mulino Chiodini (1819), da tempo non più in funzione.
(Un epigrafe il loco presenta la data 1587 e la loro presenza è segnalata su documenti d'archivio del XVI secolo.)
I
due corpi sono collegati tra loro da una passerella che ospita i
meccanismi di apertura e chiusura delle ruote idrauliche. Le ruote
laterali ricordano ancora la vecchia tipologia a pale dritte in
legno. Le spalle delle ruote sono in pietra e presentano una traccia
di canalizzazione a guisa di guida e di canaletto di scarico.
L'attività molitoria, tipica della zona, riguardava il trattamento
di frumento e riso.
Fra I due mulini scorre la roggia Visconti e
sono sistemate cinque ruote idrauliche a pale: due in legno e tre in
ferro.
All'interno del mulino Ranzani rimangono solo due macine ed
un grosso contenitore per granaglie, mentre nel mulino Chiodini si
trovano alcuni macchinari per la pilatura del riso: due macine con
relativa strumentazione; due sbiancatrici, di cui una ad elica,
risalenti al 1923; uno sbramino ed un divisore.