Ecomuseo del Paesaggio

 Mappa interattiva della Comunità di Parabiago

Per approfondimenti

e-book:

- R. Baroffio "Tra due battaglie Ove si narra la vera historia della Patera di Parabiago", 2014


Ipotesi di definizione del paesaggio dell'Altomilanese in epoca imperiale romana, a cura di R. Dal Santo  M. Dolci. 2005  

siti internet:

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La Patera di Parabiago e i calendari romani



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Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci

LA PATERA E' TORNATA A PARABIAGO
Patera di Parabiago
La Patera di Parabiago, uno dei più importanti reperti delle collezioni milanesi.

Il 23/4/2014  presso il museo Carla Musazzi di Parabiago  è stato presentato il libro  di Raffaele Baroffio "Tra due battaglie Ove si narra la vera historia della Patera di Parabiago", in cui l'autore ha ricostruito in modo romanzato alcuni aspetti della vicenda della Patera di Parabiago.

Pagina del Portale dell'Alto milanese dedicata all'evento, Copertina del libro, Stralcio del libro

La Patera è stato il più importante, ma non l'unico pezzo prezioso esposto alla mostra avvenuta a Parabiago dal 29/1/2010 al 7/2/2010 nella Villa Corvini: i numerosi visitatori hanno infatti ammirato altri reperti archeologici inerenti la necropoli di San Lorenzo e concessi per l'occasione dal Museo Civico Guido Sutermeister di Legnano.
Patera di Parabiago

La Patera di Parabiago è un piatto d'argento, datato alla seconda metà del IV secolo. Rinvenuta nel 1907 a Parabiago, è attualmente conservata nel Museo archeologico di Milano.
Il piatto ha un diametro di circa 40 cm e pesa circa 3,5 kg. È decorato a sbalzo, con tracce di doratura e raffigura il trionfo di Attis e Cibele (la Magna Mater) su un carro tirato da leoni, accompagnati dai coribanti e inquadrati da personificazioni cosmiche e legate ai culti orientali (tra cui Aion, Atlante, Tellus, Oceano e Nereidi).

La Patera venne rinvenuta durante gli scavi delle fondamenta della villa del senatore Felice Gajo ed arrivò in possesso della Sovraintendenza solo dopo la sua morte nel 1929. Era stata utilizzata come copertura di un'urna cineraria.

La testimonianza offerta da questo oggetto è di grande importanza per la storia della Milano tardo-imperiale, sia per la continuazione del culto pagano, sia per la ricchezza delle ville dei grandi proprietari nei pressi della città, sia per la qualità artistica dell'artigianato di lusso disponibile in quest'epoca.

Il tema della raffigurazione ha indotto ad attribuire il manufatto all'epoca della rinascita pagana neoplatonica che si ebbe sotto l'imperatore Giuliano, sebbene ancora alla fine del V secolo, all'epoca di Aurelio Ambrogio, siano ancora testimoniate solenni celebrazioni del culto di Cibele. Lo stesso vescovo testimonia per la sua epoca la presenza di officine in grado di lavorare artisticamente il vasellame d'argento, utilizzato sia per scopi profani che liturgici.

(tratto da Wikipedia)


La patera di Parabiago