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Un insetto, un paesaggio


Un insetto in particolare è legato alla produzione industriale europea da più di 600 anni. Si tratta di Bombyx mori una falena (farfalla notturna) conosciuta in Cina da oltre 4600 anni e utilizzata per la produzione della seta. Nel milanese l’arte della produzione e lavorazione della seta fu introdotta da Filippo Maria Visconti nel 1442 così che il nobiluomo meritò l’appellativo di Ludovico il Moro perché oltre ad importare il baco da seta introdusse l’unica sua fonte di cibo, il gelso (Morus sp., Murùn nel milanese). Questo insetto modificò il nostro paesaggio perché il gelso sostituì i filari di alberi da frutto alle quali erano maritate le viti ai margini dei campi coltivati. Esso inoltre modificò le abitudini di generazioni di contadini che, per integrare il loro povero reddito, si dedicavano nei mesi di maggio e giugno all’allevamento della larva di Bombyx mori, il baco da seta, chiamato nel milanese cavalèr. Dopo essersi nutrito per due mesi il bruco si arrampicava nel “boscu de cavalèr” e produceva il bozzolo (galèta), da cui si ricavava la seta, e, infine, si trasformava in crisalide.



GLI INSETTI IERI

L'UOMO E L'INSETTO



Cavalér Così era chiamata la larva del Bombyx mori, il baco da seta, nel milanese

Galéta. Il bozzolo di Bombix mori
L'adulto di Bombix mori

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