Per
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allo
specchio
- Filmato
su Giuseppe Maggiolini
e-book:
G.A.
Mezzanzanica
-
"Genio
e
lavoro" (biografia di Giuseppe maggiolini),
1878
(PDF 24
Mb)
F. MASERATI
- "Le commode di Giuseppe Maggiolini (1738 -
1814) esposte al Castello
Sforzesco: colore, perizia e grazia" (Tesi
di laurea), 2006-7 (PDF 1,5
MB)
giochi:
caccia
al tesoro - "L'archivio segreto di
Maggiolini"
|
Giuseppe
Maggiolini

Giuseppe
Maggiolini
(Parabiago, 13
novembre 1738
– Parabiago, 16
novembre 1814) é stato il principale
ebanista, di
corrente tardo-barocca
e
soprattutto neoclassica,
italiano.
Anche
se storicamente
viene ricordato come "Maestro
d'intarsio", è
più corretto
definirlo "Maestro
in
ebanisteria",
dato
che nell'intarsio al legno vengono
affiancati altri materiali
(come ad esempio l'avorio),
mentre l'ebanisteria
pretende l'utilizzo esclusivo di legnami
in qualità e tipologie
diverse, come nel caso del Maggiolini.
Nato
a
Parabiago, figlio del guardiaboschi
Gilardo Maggiolini e di Caterina
Cavalleri, durante la minore età lavorò al
fianco del padre, alle
dipendenze dei Monaci
Cistercensi,
presso il convento di Sant'Ambrogio
della
Vittoria.
Al
diciottesimo anno di
età, iniziò a lavorare come garzone presso
un falegname. Qualche anno
dopo aprì la sua prima bottega, al fianco
della Chiesa
Prepositurale dei Santi Gervasio e
Protasio,
nella piazza centrale
del borgo, che oggi porta il suo nome. Nel
1757 sposò Antonia Vignati,
di Villastanza, dalla quale ebbe un unico
figlio, Francesco, nel 1758.
Nel
1765, Giuseppe
Levati
gli affidò la
realizzazione di un canterano per Villa
Litta,
dimora del Marchese Pompeo Litta a Lainate
(MI),
su
disegno dello stesso pittore: quando finì
l'opera, la finezza del
lavoro superava di gran lunga il progetto
stesso. Successivamente
collaborò alle decorazioni in occasione
della festa di nozze
dell'Arciduca Ferdinando d'Austria, figlio
dell'Imperatrice Maria
Teresa
d'Asburgo,
con Maria Beatrice d'Este, iniziando così
a lavorare per la corte
asburgica. Difatti nel 1771 gli fu
affidata la realizzazione dei
pavimenti, del Palazzo di Corte in Milano,
in fase di ristrutturazione,
per opera di Giuseppe
Piermarini:
fu proprio in questa occasione che conobbe
l'architetto perugino ed
altri artisti, tra i quali anche il
pittore Andrea
Appiani
e l'architetto Giocondo
Albertolli;
grazie a tali conoscenze, Maggiolini, nel
1780, chiamò il Piermarini
stesso, per commissionargli la
progettazione della facciata della Chiesa
dei SS. Gervasio e
Protasio
in Parabiago, ed insieme l'Albertolli, per
le decorazioni interne.
L'Arciduca stesso gli conferì il titolo di Intarsiatore
della
Corte Asburgica. Divenne famoso ed il
suo nome rieccheggiò
nelle varie corti europee.
Ancora
per
i Sovrani austriaci lavorò, nel 1777, alle
pavimentazioni, alle
decorazioni ed al mobilio di arredo della
Villa
Reale
di Monza.
Fu
così che il nome di Maggiolini, venne
legato alla decorazione
ebanistiche di mobili, tra cui i più
tipici sono: comodini, stipi,
cofanetti e scatole-scrigno. Ormai famoso,
lavorò per le maggiori
famiglie milanesi e per la maggior parte
delle corti europee,
specializzandosi nella realizzazione di
cassettoni, impiegando almeno
86 tipi di legni differenti: dalle
Americhe gli arrivavano mogano
ed
ebano, da
Como
e
Lecco,
giungevano acero,
agrifoglio, ulivo,
bosso
e
biancospino;
utilizzava solo i
colori naturali, ad eccezione di verde,
blu, celeste e rosa pallido,
che otteneva sulla base dei silicati,
poiché non esistono legnami di
tali cromie.
I suoi
mobili,
realizzati con pure linee geometriche,
secondo il sobrio gusto
neoclassico, vennero decorati ad intarsio, su
cartoni forniti dai
maggiori artisti dell'epoca, tra cui gli
stessi Giuseppe Levati ed
Andrea Appiani, con soggetti mitologici,
allegorici o "alla cinese".
Erano mobili di ogni genere: da camera, da
sala, da gabinetto, ecc..
Lavorò
con
lo stesso metodo anche quadri e portoni
interi.
A
lui è attribuita
l'invenzione del tavolo
a
letto,
commissionatogli dagli Asburgo, in
seguito ad una
influenza stagionale, presa
dall'Arciduchessa Maria Beatrice.
Pur
essendo così famoso,
mantenne la sua bottega nel paese natio,
addirittura nel 1791 acquistò
una seconda bottega, presso il fabbricato
del Collegio
Cavalleri.
Giuseppe
Maggiolini
morì il 16 novembre 1814, a Parabiago,
all'età di 76 anni,
lasciando la bottega in mano al figlio
Francesco e all'allievo
Cherubino Mezzanzanica.
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