M'appare l'Est Ticino
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Sovracomunale
(Albairate - Cisliano - Corbetta)

Patrimonio della comunità
NATURA e PAESAGGIO
Bosco di Riazzolo

Descrizione: Le aree boschive caratterizzano il paesaggio più tipico della frazione di Riazzolo, una superficie di natura che si estende su un totale di 65 ettari, compresi nei comuni di Albairate, Cisliano e Corbetta. La struttura del parco, per nulla artefatta, rappresenta un'ultima sezione di quello che anticamente doveva essere la tipica boscaglia ravvisabile nelle aree lombarde sino a prima della rivoluzione industriale e come tale esso è oggi dichiarato area protetta.

Il bosco è costituito da moltissime essenze arboree ed alberi ad alto fusto quali la farnia ed il carpino bianco, oltre al melo, al ciliegio, all'acero ed all'ontano, ai quali si alternano biancospini, noccioli, cornioli, viburni e salici. Altre piante che oggi si possono riscontrare, ma che risalgono al Settecento ed all'Ottocento come introduzione, sono la robinia e l'ailanto.

Si può dire che la storia del bosco di cui ci sia giunta traccia certa (dal XVI secolo) ha mantenuto pressoché invariata la propria struttura, contrariamente a quanto accadde a gran parte del territorio lombardo ove prevalse l'espansione dell'agricoltura e scomparve lentamente “ogni vestigio della vegetazione primitiva”.

Grande impulso diede al bosco lo scrittore e diplomatico italiano Carlo Alberto Pisani-Dossi (1849-1910), che divenne proprietario di questi fondi a partire dal suo matrimonio con Carlotta Borsani nel 1892. Questa era nipote di Francesco Mussi (fratello di Giuseppe, proprietario di ampi fondi in Corbetta, tra cui una preziosa casa quattrocentesca del centro storico (v. Museo archeologico Villa Pisani Dossi).

La tradizione naturalistica asservita alla conservazione del paesaggio ed all'amore per la natura venne continuata da Franco Pisani-Dossi (1894-1968), figlio di Carlo, il quale istituì nel 1913 l'attuale "Azienda Faunistico-Venatoria Pisani-Dossi". Alla sua morte, gli eredi (attuali proprietari dell'area) hanno continuato a salvaguardare il bosco con opere di nuova piantumazione al fine di conservare l'antico splendore di questa area, perennemente a rischio per il suo delicato ecosistema: interventi sono stati portari avanti già tra il 1998 ed il 2003 su una superficie di 16 ettari che ha portato al potenziamento della presenza sul territorio delle specie autoctone, a cui hanno collaborato i comuni compresi nel Bosco ed il Parco Agricolo Sud Milano. È in occasione di questi eventi, inoltre che è stato reintrodotto il Pelobates fuscus insubricus (Cornalia, 1873), una specie di rana un tempo comunissima ed oggi quasi estinta nella Pianura Padana.

Rilevante, entro i terreni del Bosco, è anche la presenza di acque e fontanili, un tempo utilizzati per l'irrigazione ed oggi costituiscono una delle principali attrattive naturalistiche. Essi sono il Fontanile Risotto (legato strettamente alla coltura del riso assai diffusa nelle vicine frazioni di Rosio (Albairate) e Fagnano (Gaggiano), il Fontanile Porcile (che è riconducibile all'antico allevamento di maiali presso le popolazioni celtiche che abitavano questi luoghi), il Fontanile Uccella (che rimanda all'impiego faunistico dei boschi, già care ai Visconti ed agli Sforza). Alcuni campi sono poi irrigati dalla Roggia Soncina, fatta realizzare da Francesco I Sforza nel 1450 per far giungere l'acqua del Naviglio Grande sino al Castello di Cusago, di sua proprietà.

(Testo tratto da Wikipedia e rielaborato)





Dipinto realizzato da Lara Magistroni
(Liceo artistico Luigi Einaudi di Magenta)

Itinerario: 

Indirizzo: Bosco Riazzolo
Data:
Bibliografia:
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