Descrizione
La
data di fondazione del Monastero di Santa Maria Assunta dei Padri
Celestini di Magenta, non è riportata in alcun documento archivistico.
La fondazione risalirebbe però al XIV sec. e due sono le notizie che lo
fanno supporre: nel 1398 il Monastero è riportato tra le "domus" della
Pieve di Corbetta come "Ecclesia Sanctae Mariae Celestinorum de
Mazenta" e, sempre nel 1398, la chiesetta di S. Maria dei Celestini
viene stimata in lire 20 e soldi 17.
La costruzione del campanile,
caratterizzato da una meridiana, risalirebbe invece alla fine del XV
sec.
La volta dell'unica navata, crollata in parte nel 1937 è stata
rifatta negli anni 1938-1939; la facciata è del 1938.
La chiesa di
origine romanica, è stat più volte radicalmente
rimodernata nei secoli. Presenta degli interni barocchi.
La chiesa è famosa
soprattutto per due tavole di Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone,
datate 1501 e conservate nella terza cappella a sinistra, entrando.
Fino a qualche anno fa queste tavole erano ritenute opere della scuola
di Bernardino Luini, ma recenti studi ne hanno smentito la paternità
assegnandola ad Ambrogio da Fossano detto il Bergognone nella piena maturità, accogliendo le
ispirazioni leonardesche e bramantesche.
Le
due pale rinascimentali (Cristo alla colonna, Ecce
Homo) sono state da poco restaurate.
Curiosamente l'artista ha
lasciato sulla prima tavola un'impronta digitale che si nota vicino
alla porta d'accesso interna al portico dello sfondo del "Cristo
Flagellato".
E' presente una tela
(Prigionia di San Biagio) di Giovanni Maria Arduino.
(Testo tratto da Wikipedia e rielaborato)