Descrizione
Nel 1587 e nel 1597
testimonianze ricordano che presso la città di Magenta si trovava una
cappella dedicata a San Biagio che vessava però in pessime condizioni.
La situazione dell'oratorio "campestre" peggiora negli anni seguenti
sino al 1636
quando l'oratorio viene nuovamente riedificato a spese dell'Abate
Faustino Mazenta, che aveva incaricato del restauro il "Mastro di Muro"
Giuseppe Chiovetta (l'evento è ancora oggi ricordato da una lapide
interna).
L'opera di restauro e la costruzione di una sagrestia, sono
ampiamente elogiati in una visita pastorale del 1644. In questa occasione vengono menzionate due tavole di Melchiorre Gherardini ancora oggi presenti nell'oratorio.
La Chiesa di San Biagio non subisce alcun mutamento architettonico sino al 1879,
anno in cui il Marchese Giuseppe Mazenta, morendo, lascia in eredità
sia la chiesa che l'edificio del cappellano con annesso giardino
all'Ordine delle Figlie della Carità Canossiana, affinché vi possano
edificare un convento.
Si deve all'iniziativa di questo ordine l'attuale
conservazione dell'edificio, come pure la conservazione dell'antica
tradizione di esporre al bacio dei fedeli le reliquie del santo.
In questa chiesa si è svolto il matrimonio tra Santa Gianna Beretta Molla e il marito Pietro.
(testo tratto da Wikipedia)