Descrizione
La Storia: L'idea di costruire un nuovo tempio per Magenta fu avanzata da don Cesare Tragella per assolvere a due doveri: la necessità di dare alla cittadinanza, in
continua crescita, un nuovo tempio e la commemorazione dei caduti per la
gloriosa battaglia, il cui successo coinvolgeva ancora attivamente i magentini.
Il progetto della chiesa, dedicata a San Martino e San Gioacchino,
fu affidato all'architetto Alfonso Parrocchetti che ne fece un'opera
neorinascimentale, impostata su una navata centrale più ampia e due
laterali più strette e più basse, con una lunghezza di 87 metri, una
lunghezza al transetto di 30 metri e l'altezza della cupola di 57 metri,
dimensioni che la rendono la più ampia della diocesi dopo il duomo di Milano.
La
prima pietra venne posata nel 1893 e, superate le difficoltà tecniche
ed economiche grazie alla manovalanza gratuita fornita dai
parrocchiani, i lavori di costruzione della struttura furono terminati
nel 1901, permettendo la celebrazione della prima messa su un altare
improvvisato. La monumentale opera venne consacrata il 24 ottobre 1903
dal Cardinale Andrea Ferrari il quale tuttavia vietò il trasporto delle
ossa dei caduti della battaglia all'interno della chiesa, facendo così
venire a meno uno dei motivi principali che avevano portato
all'edificazione della struttura.
Il
complesso architettonico fu dotato di una torre campanaria alta 72
metri anch'essa in stile neorinascimentale italiano, opera del prof.
Benedetti per la parte artistica e dell'ing. Monti per la parte
strutturale. Inaugurata nel 1913 dal Cardinale Ferrari, venne dotata di
otto campane, sei delle quali provenienti dall'antica Chiesa di
S.Martino a cui erano state donate dall'Arciduca Massimilano d'Asburgo
nel 1859; asportate dalla milizia fascista nel 1943, un nuovo concerto
campanario venne restituito alla comunità il 12 ottobre 1947 in
occasione dell'attribuzione del titolo di città a Magenta.
I lavori di costruzione della facciata, progettata
dall'architetto Mariani, iniziarono nel 1932 e terminarono solo nel
1959 per le difficoltà economiche derivate dalla mancanza di fondi e
dagli eventi bellici. La facciata venne inaugurata il 4 giugno dello
stesso anno dall'Arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro Papa Paolo VI); il 3 marzo 1948 arrivò il riconoscimento ecclesiastico da parte del Papa Pio XII con l'elevazione della chiesa a Basilica Minore Romana.
La struttura: L'ingresso centrale è dotato di un portale ad arco poggiante su
quattro colonne in stile corinzio; nella lunetta che le sovrasta trova
posto un bassorilievo raffigurante il battesimo di San Martino, mentre
ai lati delle stesse sono collocate nelle rispettive nicchie le statue
degli apostoli Pietro e Paolo.
Sopra il portale è scolpito il rosone raffigurante la glori del santo
ed ai lati di questo sono presenti le statue dei vescovi milanesi
S. Ambrogio e S. Carlo Borromeo. L'altare maggiore, progettato
dall'architetto Parrocchetti, è un'importante opera realizzata con marmi
policromi ed una mensa poggiante su quattro colonne di marmo bianco,
tra le quali si trova un bassorilievo di metallo raffigurante l'ultima
cena ed il ciborio, sormontato da una statua del Cristo risorto. Nel
braccio sinistro del transetto si trova la cappella dedicata alla
Madonna del Rosario progettata sempre dal Parrocchetti; l'altare fu
realizzato in legno dall'artigiano Galli.
Ai lati di questa cappella ve ne sono altre due, minori, dedicate a San Francesco ed a San Giuseppe.
Nel braccio destro del transetto è situata la Cappella di Santa
Crescenzia, opera del Parrocchetti; l'altare fu realizzato
dall'artigiano Miramonti in legno dipinto, come pure l'urna contenente i
resti della martire. Ai lati di questa cappella ve ne sono altre due,
più piccole, dedicate al Sacro Cuore ed al Santo Crocifisso. Il
complesso architettonico della basilica può dirsi completamente
realizzato negli anni '60 del XX sec. con la realizzazione del pavimento
marmoreo, con l'ampliamento dell'altare maggiore e con la collocazione
della nuova mensa rivolta verso i fedeli.
Tra i numerosi affreschi che arricchiscono la basilica, si ricordano
quelli realizzati all'inizio del XX sec. dal prof. Valtorta e dai suoi
discepoli. La cupola viene affrescata invece dal prof. Conconi di Como
negli anni '60 con profeti maggiori e minori e con i quattro
evangelisti. All'ingresso della basilica, una pregevole opera
dell'artigiano Corneo supporta l'antico organo Prestinari, inaugurato nel 1860 e trasferito nella nuova basilica nel 1902.
Il decanato di Magenta: Nella
Basilica di San Martino, ha attualmente sede il Decanato di Magenta che
a livello di gestione dell'Arcidiocesi di Milano, costituisce uno dei
moderni compartimenti territoriali del milanese, che va a sostituire
alcune antiche funzioni della vicina Pieve di Corbetta. I membri del
consiglio decanale sono costituiti dai parroci e dai sacerdoti del
decanato.
(testo tratto da Wikipedia)