Approfondimento
Il platano ieri e oggi
Un po’ di
storia…
Secondo una leggenda, il
platano avrebbe nascosto nel suo tronco cavo il serpente dell’Eden e
per punizione la sua corteccia prese le caratteristiche della pelle del
serpente. I Romani sostenevano che questo albero tenesse lontano i
pipistrelli, considerati volatili di malaugurio, e che il suo fiore,
preso con il vino, fosse un antidoto contro il veleno dei serpenti.
Questa pianta è presente anche nel mito di Ercole, il quale narra di
come uccise un mostro (l’Idra di Lerna, la seconda delle sette fatiche)
proprio sotto un platano. Nella mitologia greca si narra che il platano
fu scelto da Giove per festeggiare lo sposalizio con Giunone; il
filosofo Socrate impartiva le sue lezioni sotto un platano.
…Oggi
Per l’elevata tolleranza
all’inquinamento e alle potature, il platano è attualmente uno degli
alberi più diffusi nei parchi e lungo i viali cittadini, come la via
Ovidio a Parabiago e il suo parco giochi. Le sue foglie lucide si
mantengono pulite grazie alla pioggia, inoltre l’albero si spoglia
regolarmente della corteccia: questo gli permette di non rimanere
soffocato dalla fuliggine che si forma lungo le strade cittadine. Il
suo legno viene impiegato per la costruzione di mobili e compensati;
esso trova anche utilizzo come legna da ardere.
Divisore delle proprietà
Nella
campagna padana il platano, specialmente nel passato, era impiegato
insieme ad altre piante (olmo campestre, pioppi e querce) come divisore
di proprietà ed è oggi ancora diffuso lungo il fiume Olona e ai bordi
campi. Famosi sono stati i platani di piazza Maggiolini a Parabiago,
sradicati nel 1928 perché pericolosi.