L'olmo
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ulmus opaca, ingens, quam sedem Somnia vulgo
vana tenere ferunt, foliisque sub omnibus haerent.
Nel mezzo un olmo immenso, ombroso, stende i rami e
le braccia annose: dicono che questa sia la casa
dove stanno di solito i vani Sogni,
appesi, sotto ciascuna foglia.
Eneide VI, 282-249
Virgilio in questo passo dell’Eneide descrive un enorme olmo posto a guardia degli inferi, poiché tale albero era considerato dai greci l’albero di Oneiros, figlio della notte e dio dei sogni: quindi albero del sonno, del sogno e, in ultima analisi, della morte. Come conseguenza di ciò l’olmo aveva potere oracolare, ovvero facoltà di predire eventi importanti. Tale pianta viene nominata dal poeta anche in alcuni passi delle Georgiche:
Georgiche
Quid faciat laetas
segetes,quo sidere terram
vertere, Maecenas, ulmisque adiungere vitis
conveniat
Cosa rende ridente la campagna, questo canterò, Mecenate,
la stagione in cui si dissoda la terra,
si legano le viti ai pali di legno d’olmo
I, 1-3vertere, Maecenas, ulmisque adiungere vitis
conveniat
Cosa rende ridente la campagna, questo canterò, Mecenate,
la stagione in cui si dissoda la terra,
si legano le viti ai pali di legno d’olmo