Approfondimento:

Il castagno ieri e oggi

Un po’ di storia…
Le castagne furono soprannominate dai latini le “ghiande di Giove”, perché il tronco grande e possente ed i rami frondosi di questo “albero cosmico”, evocavano Zeus, il dio supremo dell’Olimpo. Gli antichi Romani diedero un contributo decisivo alla diffusione del castagno, di cui apprezzavano sia i frutti che il legname, le cui caratteristiche di durezza lo rendevano idoneo alla realizzazione di opere strutturali come ricordato da alcuni autori, tra cui Plinio e ovviamente Virgilio.

…Oggi
Oggi gran parte della produzione del castagno proviene dalle zone pedemontane ed è destinata al mercato del prodotto fresco ed essiccato: viene in particolare impiegato per la produzione di cibo per il bestiame (soprattutto bestiame suino, la cui carne assume caratteristiche superiori quando viene alimentato con castagne) e per l’industria dolciaria. Molto limitato, rispetto al passato, è l’uso come legname da costruzione e per la produzione di tannino, mentre tuttora molto diffusa è la tecnica del ceduo per la produzione di pali e lanciole usati in viticoltura, frutticoltura e nel settore ornamentale come sostegni per le giovani piante.

Catasto teresiano
I boschi di castagno specialmente governati a ceduo erano molto diffusi sino al XVIII secolo anche nell’Alto Milanese. Oggi il castagno è invece molto raro. A Parabiago ne rimangono pochi esemplari.


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