Il Cipresso e il Viburno


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Cupressus Viburnum lantana
Il Cipresso e il Viburno
Famiglia: Cupressaceae Famiglia: Adoxaceae

TITYRUS
Urbem quam dicunt Romam, Meliboee, putavi
stultus ego huic nostrae similem, cui saepe solemus
pastores ovium teneros depellere fetus.
sic canibus catulos si miles, sic matribus haedos
noram, sic parvis componere magna solebam.
verum haec tantum alias inter caput extulit urbes
quantum lenta solent inter viburna cupressi.

TITIRO
Quella città che chiamano Roma, Melibèo, io la credevo,
nella mia ignoranza, simile a questa dove noi pastori
portiamo spesso gli agnelli appena nati.
Così - sapevo - i cuccioli son simili alle cagne, così i capretti alle madri,
così ero solito paragonare il grande a ciò che è piccolo.
Ma tanto ha levato il capo sulle altre questa città
quanto il cipresso tra i docili viburni.
                                                                                                                                        Bucoliche I, 19-25

In questo passo delle Bucoliche Titiro, parlando con Melibeo, confronta Roma con Mantova. L’altezza dei cipressi rispetto ai bassi viburni è similitudine di un mondo (la città di Roma) molto più vasto del semplice ambiente pastorale. Virgilio vuole indicare la superiorità di Roma, rappresentata dal cipresso che si innalza sino al cielo, sulle altre città, e in particolare su Mantova, rappresentata dal viburno. La denominazione generica del viburno deriva probabilmente dal latino vimen, cioè vimine, per la
flessibilità dei suoi rami; anche la denominazione specifica lantana fa riferimento a questa caratteristica, derivando dal tardo latino lentago che significa appunto “pianta che si piega”.




Approfondimenti:

Il cipresso e il viburno ieri e oggi

 

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