Descrizione



Storia, agricoltura e paesaggio: un’isola sul fiume Olona accoglie il castello visconteo di S. Giorgio.

Il castello visconteo di S.Giorgio sorge su un’isola creata dalla biforcazione del fiume Olona che a valle crea un’area golenale per le piene del fiume. A partire dalla suo origine, tra IX e X sec., esso ha attraversato alterne vicende, passando da convento a fortezza, da villa signorile ad azienda agricola ed infine a museo, in stretta connessione con le aree agricole circostanti ed il sistema dei mulini del fiume Olona.

Il castello visconteo di S.Giorgio sorge su un’isola creata dalla biforcazione del fiume Olona che si riunisce a valle creando un’area golenale per le piene del fiume. L’area era originariamente circondata da campi coltivati e raggiungibile da un ponte cinque-seicentesco ad arco in pietra, ancora esistente.

Convento di Regolari Agostiniani con annessa chiesina dedicata a S. Giorgio e terre coltivabili, nel XIII sec., periodo in cui era fiorente l’attività agricola nella zona grazie ai mulini, l’edificio fu trasformato in Castrum da Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, in quanto, a metà tra Milano e il Verbano, ai confini del Contado del Seprio, grazie alla sua naturale posizione difensiva fungeva da rifugio per le spedizioni militari.

Originariamente formato da una torre quadrangolare cui si addossarono via via altre costruzioni, seguì le sorti della dinastia viscontea e delle lunghe contese con i Torriani, finché nel 1437 fu regalato da Filippo Maria Visconti ad Oldrado II Lampugnani, suo braccio destro, che nel 1445 lo ampliò rendendolo una costruzione signorile fortificata ad impianto quadrilatero ispirata al castello di Milano, facendo edificare mura merlate, torrione di ingresso (con lapide in marmo con stemma ed iniziali), torri cilindriche ai lati, ponte levatoio e fossato difensivo allagabile da chiuse lungo l’Olona.

Oldrado III, tra il 1523 e il 1528, ampliò ulteriormente il complesso, lo fece affrescare e ne ricostruì le parti danneggiate dalle lotte tra truppe imperiali e francesi per il dominio sul Ducato di Milano.

Nel 1792, dopo contese per il diritto di proprietà, il complesso fu acquistato, insieme alla tenuta annessa, dalla famiglia dei marchesi Cornaggia Medici, che prima ne fece una residenza di soggiorno, facendo affrescare le torri, risistemando la chiesina - utilizzata come tomba di famiglia ed oratorio privato - e creando un terrazzo sul lato sud verso l’Olona, poi lo trasformò in azienda agricola, costruendo, con il materiale sottratto alle merlature ed alle torri distrutte, stalle per bovini e cavalli e fienili nel cortile, e suddividendo gli spazi interni in appartamenti per gli affittuari ed i dipendenti che gestivano il bestiame e le terre circostanti (fam. Villa).

Nel 1973, dopo anni di abbandono che determinarono numerose perdite, il castello e le aree agricole circostanti divennero di proprietà del Comune, che iniziò il restauro dell’edificio trasformandolo in spazio per mostre e manifestazioni culturali, contemporaneamente all’istituzione, nell’area limitrofa, del Parco Castello.

All'interno sono ospitati i recenti lavori riguardanti le sponde e gli spazi circostanti l’edificio hanno restituito l’intera area alla collettività, migliorandone la fruizione anche dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.

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