Descrizione
Usciti
dall’abbazia sulla
nostra destra possiamo ammirare il campanile alto circa 50 metri che è
stato
realizzato in tre anni di lavoro dal 1723 al 1725 su disegno
dell’architetto milanese
Pietrasanta. Esso si trova sulla destra della chiesa secondo l’uso
cistercense
nel ‘700. Della nuova torre campanarie
si inizia a parlare nel 1708, e nel 1710 parte della costruzione è già
innalzata secondo il progetto di Federico Pietrasanta, mentre il
campanile è
completato nel 1723. Le sei campane montate nel 1740, di cui era dotato
in
origine il campanile, hanno suonato meno di 60 anni
perchè a causa della rivoluzione francese le
stesse furono vendute al santuario di Saronno e l’abbazia fu chiusa. Il
Pietrasanta fu sicuramente il più illustre tra gli architetti che
prestarono la
loro opera nel monastero di Parabiago, e la raffinata impaginazione del
campanile ne è prova evidente. I piani sono scanditi da una serie di
eleganti
modulazioni architettoniche e cornici sagomate che creano un delicato
gioco
luministico, mentre risulta una scelta precisa quella di lasciare il
paramento
murario a vista, come un ideale collegamento alla tradizione
dell’architettura
gotica lombarda. Proseguiamo ora lungo l’abbazia sino a vedere
i due stemmi sulla
facciata della chiesa. La chiesa attuale è la terza realizzata nel
luogo dove la
tradizione vuole che sia apparso.
S. Ambrogio. Fu costruita in soli cinque anni, dal 1708 al
1713 su disegno dell’architetto milanese Quadrio. Si presenta così come
è stata
realizzata nel ‘700. Sulla facciata in stile neoclassico, sopra il
porticato, i
Cistercensi fecero murare:
a destra lo stemma dei Visconti (fondatori della chiesa e
protagonisti della battaglia), a sinistra lo stemma di Milano in
riconoscenza
della città di Milano. In alto una statua di S. Ambrogio. Il colpo
d’occhi
iniziale, osservando la chiesa dall’esterno, è offerto sicuramente
dall’altezza
della fabbrica, slanciata e nello stesso tempo imponente. La facciata
si articola nella parte inferiore in un portico
centrale scandito da lesene e fornici, vero arco trionfale che conduce
all’interno della chiesa. Il paramento murario esterno è scandito da
semplici
partiture architettoniche che rimandano all’organizzazione interna
della navata
secondo una modulazione delle superfici chiara e sistematica.
Audioguida
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