Descrizione
II Santuario della Madonna
di Dio‘l sa, sul confine con Nerviano, sorse
-probabilmente per sciogliere un voto- sulle rovine di una
piccola cappella campestre di proprietà dei monaci di S.
Ambrogio.
Ritenuta da alcuni opera di Donato Bramante, sembra tuttavia
più verosimile attribuirla (come fa Mons. Ceriani) ad un suo
allievo lombardo, forse il frate umiliato Giacomo Lampugnano,
legnanese che in seguito avrebbe curato i lavori della chiesa
di S. Magno. Non possediamo notizie certe neppure sulla data
di costruzione, sembra però probabile far risalire la sua
realizzazione al XVI secolo: la chiesa è infatti stata
consacrata nel 1551. E’ però il Seicento il secolo di maggior
sviluppo dell’edificio: a questo periodo risalgono infatti le
statue in gesso di S. Ambrogio, S. Carlo, S. Giacomo e S.
Filippo, collocate all’interno della chiesa, e quelle esterne
di S. Cristoforo e S. Antonio. Inoltre, la data 1626 incisa su
uno dei pilastri sta ad indicare che in quell’anno la chiesa
ha subito un restauro. Per la sua posizione isolata e lontana
dai centri abitati, la chiesa venne impiegata come Lazzaretto
già ai tempi di San Carlo. In seguito, ogni volta che
scoppiava un’epidemia di colera, i parabiaghesi ricorrevano
alla Madonna, mettendo sotto la sua protezione quanti ne
venivano colpiti.
Con decreto del 4 giugno 1914, il Santuario della Madonna di
Dio’l sa con l’annesso piccolo cimitero, fu dichiarato
monumento nazionale. La dibattuta questione del nome “Madonna
di Olzate” o “Madonna di Dio il Sa” non è ancora stata
risolta. “Olzate” deriva da “olza”, che anticamente
corrispondeva a “porzione di terra arativa cinta da ogni parte
da fossati e siepi alberate”, quindi i monaci la chiamarono
Madonna dell’Olza, vista la posizione della chiesetta ai
limiti di terreni di questo tipo.
Si ipotizza che l’appellativo di “Madonna di Olzate” fu poi
trasformato dagli abitanti della zona in “Dio ul sa”, che in
dialetto significa “lo sa Iddio”, in riferimento al fatto che
solo Dio poteva sapere se la chiesa sorgeva sul territorio di
Parabiago o di Nerviano.
Dal 2021 un gruppo di volontarie
e volontari aderenti al patto di cittadinanza attiva
"Riapriamo il Santuario" effettuano periodicamente visite
guidate alla chiesa e al lazzaretto. Pagina
dedicata
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