Quando ci riprendiamo siamo di nuovo nel corridoio davanti alla vecchia macchina da scrivere.
Il
nostro viaggio è durato parecchio, ma nel tempo reale è passato solo un
minuto, infatti sono solo le 8.56. È accaduto uno strano ed incredibile
fenomeno. Probabilmente nessuno darà retta alle nostre parole, ma a me
e Marta basta uno sguardo d'intesa per confermarci reciprocamente che
non è stato un sogno: tutti e due sappiamo di avere avuto quella
bellissima e preziosa esperienza, che ci ha permesso di risalire
indietro nel tempo alle radici della storia della nostra città e della
nostra scuola primaria.
Sbrighiamo la faccenda di cui siamo stati incaricati e ritorniamo in classe. Prima di entrare fermo la mia amica un momento.
-Sai che cosa ti dico, Marta? -
Lei mi guarda silenziosa ma forse intuisce già ciò che le voglio confidare.
-Che forse inizia a piacermi la storia.-
-Non mi dire! Non è che ti senti male? Non è che questo viaggio ti ha troppo scombussolato? - mi prende in giro lei.
Io
non le bado e proseguo: -Speriamo che domani torni la maestra, così
potremo fare la verifica sulla storia della nostra città. Adesso sì che
mi sento preparato! -
Entriamo in classe e il caos regna sovrano.
Io e la mai amica ci guardiamo negli occhi pensando forse la stessa
cosa: “Altro che ordine e disciplina del 1912 !”