Uomini a cavallo che indossano un'armatura
luccicante ci circondano. Gridiamo che siamo anche noi milanesi, ma
forse per i nostri vestiti colorati, forse per la nostra lingua per
loro sconosciuta ci sollevano di peso sui loro cavalli.
- Non dovevi gridare hip hip urrā, č un'esclamazione straniera. Ci hanno scambiato per nemici! - mi grida Marta
- Credevo di essere spiritoso! Le rispondo, mentre il cavaliere mi dice -
“Tās ti”. Uno schiaffo sonoro mi fa perdere i sensi.
-Ti svegli al paragrafo
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