la scuola fantastica
0.1
Ecomuseo di Parabiago
Scritto con Libro Game Creator 2.0.3 (build 3)
18
UNA PRINCIPESSA A PARABIAGO


Scendiamo velocemente le scale senza neppure fermarci un momento a guardare dentro il collegio.
-Ne ho già abbastanza della mia scuola, non ho nessuna voglia di visitarne un'altra, neppure se antica. -confesso alla mia compagna
d'avventura.
-Allora visitiamo la chiesa di Sant'Ambrogio della Vittoria. Adesso è così trascurata che mi piacerebbe vedere com'era al tempo in cui i monaci Cistercensi vi risiedevano. -mi propone.
Dopo un breve percorso tra viuzze chiuse fra modeste casupole affacciate e strette intorno ala piazza principale, arriviamo al portico antistante l'entrata. Mi appoggio un momento ad uno dei pilastri squadrati e quello funziona all'istante da ponte spazio-temporale.
Nel bel mezzo del vortice al quale oramai sia io sia Marta siamo abituati riesco appena a domandare a lei:
-Chissà dove ci porterà?
Ma non appena riapriamo gli occhi rimaniamo stupiti: ci troviamo esattamente nello stesso posto da cui siamo partiti, solo che è pieno giorno e dall'interno provengono cori di salmi sacri.
-Forse il meccanismo si è scaricato, ha fatto cilecca. - ipotizzo io.
-Ma va'. Non vedi che l'edificio è molto più nuovo. Anzi guarda le impalcature davanti alla chiesa: non è ancora stata terminata. Tutta la parte del convento lì dietro invece è del tutto finita.- mi fa notare lei.
-Allora in che anno siamo? -domando contando nella sua preparazione, di molto superiore alla mia.
-Non saprei con precisione, ma ...
In quel momento la mia amica si interrompe e si nasconde con me sentendo uscire le persone dalla chiesa che urlano e inneggiano a qualcuno.
-Evviva sua maestà Elisabetta Cristina! Evviva sua maestà Elisabetta Cristina!
-E' il 1708! -afferma con sicurezza Marta – l'anno della visita della futura moglie dell'imperatore Carlo VI di Spagna. Era di passaggio verso le Isole Borromee sul Lago Maggiore e si è fermata due giorni proprio qui a Parabiago.
-Caspita una vera VIP! Cosa dici posso chiederle un autografo? -suggerisco ridacchiando e accennando a lasciare il nostro nascondiglio per avvicinarmi alla principessa.
-Non fare lo stupido come al solito e cerchiamo piuttosto di non farci beccare. Diventerà presto una delle donne più importanti d'Europa e la sua parola è legge. Se dovessimo farla arrabbiare ... sarebbe la nostra fine. - mi trattiene lei.
-Senti un po'. Mi sembra che ci sia una rievocazione di questo episodio della storia e si era parlato anche di un grande banchetto. Non è che riusciamo a raccimolare ancora qualcosa da mangiare? Ho una certa fame. - le propongo.
-Ma è possibile che tu abbia sempre fame? E poi è molto più interessante vedere il suo abito e quello delle sue damigelle. Non è un incanto?
Guarda che gonne, che tessuti, che veli che nastri!-s'incanta Marta estasiata alla vista di Elisabetta Cristina che esce dalla chiesa con fare regale.
-Bleah. Mi sta venendo il vomito! - è la mia secca risposta.
-Voi maschi non capite un fico secco. -mi risponde male lei.
-Ecco a proposito di fichi – prendo la palla al balzo – mettiamoci addosso qualche straccio dell'epoca e vediamo che cosa troviamo di buono in cucina.

-Andiamo in cucina: vai al paragrafo 19

- Ci mettiamo a ballare col popolo: vai al paragrafo 17