Descrizione


Giuseppe Maggiolini nato a Parabiago nel 1738 era figlio del guardiaboschi Gilardo Maggiolini e di Caterina Cavalleri, durante la minore età lavorò al fianco del padre, alle dipendenze dei Monaci Cistercensi, presso il convento di Sant'Ambrogio della Vittoria. Al diciottesimo anno di età, iniziò a lavorare come garzone presso un falegname e qualche anno dopo aprì la sua prima bottega. Nel 1765, gli venne affidata la realizzazione di un canterano per Villa Litta, dimora del Marchese Pompeo Litta a Lainate (MI) e quando finì l'opera, la finezza del lavoro superava di gran lunga il progetto stesso. Successivamente collaborò alle decorazioni in occasione della festa di nozze dell'Arciduca Ferdinando d'Austria, figlio dell'Imperatrice Maria Teresa d'Asburgo, iniziando così a lavorare per la corte asburgica. Difatti nel 1771 gli fu affidata la realizzazione dei pavimenti, del Palazzo di Corte in Milano, in fase di ristrutturazione. L'Arciduca stesso gli conferì il titolo di Intarsiatore della Corte Asburgica. Divenne famoso, ed il suo nome rieccheggiò nelle varie corti europee. Fu così che il nome di Maggiolini, venne legato alla decorazione ebanistiche di mobili, tra cui i più tipici sono: comodini, stipi, cofanetti e scatole-scrigno. Ormai famoso, lavorò per le maggiori famiglie milanesi e per la maggior parte delle corti europee, specializzandosi nella realizzazione di cassettoni, impiegando almeno 86 tipi di legni differenti. I suo mobili, realizzati con pure linee geometriche, secondo il sobrio gusto neoclassiclo, vennero decorati ad intarsio, con soggetti mitologici, allegorici o "alla cinese". Erano mobili di ogni genere: da camera, da sala, da gabinetto, ecc..

Lavorò con lo stesso metodo anche quadri e portoni interi. Era il 1796, il suo mecenate, l'Arciduca Ferdinando, lasciò il posto ai rivoluzionari francesi. I nuovi dominatori portarono in Italia, con le mode dell'epoca, anche un nuovo genere di mobili, in mogano ed ottone. Giuseppe dovette adattarsi alla nuova corrente. Napoleone apprezzò subito l'arte del parabiaghese e lo invitò a lavorare per la famiglia Bonaparte. Quest'incarico durò solo quattro anni e nel 1809 si allontanò spontaneamente, a causa delle antipatie crescenti, verso il regime francese.

Giuseppe Maggiolini morì il 16 novembre 1814, a Parabiago, all'età di 76 anni, lasciando la bottega in mano al figlio Francesco e all'allievo Cherubino Mezzanzanica.

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