Ecomuseo del Paesaggio

II Medioevo

In esecuzione:
canto di cicale in via Scarlatti (luglio 2010)


"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ah quanto a dir qual era è cosa dura,
esta selva selvaggia e aspra e forte,
che nel pensier rinnova la paura!

Dante, La divina commedia (1304)

 

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Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci
Per tutto l'Alto Medioevo l'albero, utilizzato in forma capillare per svariati usi, fu veramente un elemento di primo piano della società del tempo. A partire dal XII sec., in epoca comunale, vi fu una forte espansione della vite coltivata soprattutto insieme ai cereali, nelle zone di aperta campagna. Questa trasformazione profonda del paesaggio fu causata dalla grande crescita demografica, già attestata in Lombardia dal X sec. L’aumento della superficie agraria avvenne a scapito dei boschi. Col Basso Medioevo inizia in Italia un nuovo periodo di allontanamento dell’uomo dall’ambiente naturale, che traspare anche dall’evoluzione che ha avuto il bosco nell’immaginario letterario medioevale. Infatti il bosco nell’Alto Medioevo è un luogo familiare, di rifugio, o dal quale il cavaliere partiva per la sua ricerca di avventura, mentre nel Basso Medioevo esso diveniva il luogo dove ci si può smarrire fisicamente o metaforicamente.