Ecomuseo del Paesaggio

 Mappa interattiva della Comunità di Parabiago

In esecuzione:
il vento tra il granoturco Villastanza


Per approfondimenti


pagine correlate:

- Foto Campionati del mondo di handbike




Tutti i testi di questa pagina sono disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License.
Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci

cicl

Libero Ferrario

Campione del mondo 1923
Libero Ferrario nato il 24 giugno 1901, grande appassionato di sport durante l'infanzia e l'adolescenza, veniva ricordato dai concittadini come un giovane aitante. Si narrano alcune imprese semi-leggendarie su di lui, come quando ancora diciassettenne riuscì a domare a mani nude un bue inferocito che creò panico per le viuzze del paese natio, Parabiago.
Si appassionò successivamente al ciclismo e durante il servizio di leva (1919/1920), vinse a Milano il Campionato di Ciclismo Militare; le prime importanti vittorie furono due edizioni della legnanese Coppa Bernocchi (1922 e 1923).
Nel 1923, partecipò e vinse a Zurigo, a "bordo" di una "Gloria", il primo Campionato del Mondo di Ciclismo su Strada, per la categoria Dilettanti, dato che la categoria Professionisti fu creata successivamente. Lo stesso anno corse a Parigi per le Olimpiadi, classificandosi 4° e in agosto vinse la Tre Valli Varesine.
Infine nel 1925, vinse un'altra Coppa Bernocchi, purtroppo però dopo aver tagliato il traguardo, cadde, si fratturò la clavicola ed una scheggia gli danneggiò il polmone.
Il malanno gli causò la morte nel 1930, all'età di 29 anni non ancora compiuti.
A Parabiago viene ancora affettuosamente ricordato: lo stadio comunale porta il suo nome; nel cimitero sulla sua tomba vi è una scultura bronzea che ritrae il suo busto; per le vie della Città ogni anno si corre una gara Memorial e vi è un traguardo volante della Coppa Bernocchi.

Giuseppe Saronni
Campione del mondo 1982


Giuseppe Saronni nato a Novara il 22 settembre 1957, piemontese solo di nascita, crebbe a Parabiago alle porte di Milano. Approda al ciclismo giovanissimo passando per la pista dove impara abilità, perizia e furbizia.
Da junior arriva al titolo europeo della velocità e da dilettante viene selezionato per l'Olimpiade di Montreal nel 1976 dove è ottavo nella prova ad inseguimento con Callari. "Fanciullo prodigio" nelle categorie minori (127 affermazioni) viene autorizzato al passaggio di categoria a 19 anni e mezzo: professionista dal 1977, veste la casacca bianconera della Scic e dimostra subito di avere i numeri. Il gran salto avviene il 23 febbraio dello stesso anno, al Trofeo Laigueglia, gara di inizio stagione. È secondo davanti al campione del mondo Freddy Maertens.
Anche in pista mostra le sue attitudini pur non concedendo troppo spazio a una specialità che non lo attirava più di tanto. Due suoi fratelli hanno svolto al suo fianco, nelle sue squadre, attività tra i professionisti: Antonio (campione italiano di ciclocross nel '79, '80 e '83) e Alberto.
Nel 1979 è maglia rosa a Milano. Ha solo 21 anni e 8 mesi, l'arrivo è all'Arena nel gran tempio dell'atletica leggera; la corsa viene decisa nella cronoscalata di San Marino dove Beppe vince indossando la maglia rosa che non molla più agli avversari, risultando uno dei vincitori più giovani della storia del Giro.
Faccia da eterno bambino, è stato l'anti Moser per eccellenza, l'altra faccia del ciclismo. Bisognava schierarsi, o si tifava l'uno o l'altro: Moser era il carattere e la polemica; Saronni, spesso la furbizia di aspettare una volata per infilare gli avversari.
Il corridore lombardo ha uno dei palmarès più ricchi, sia per la quantità sia per la qualità delle affermazioni. Talento naturale di rarissimo pregio, toccò i massimi livelli di rendimento nei 14 mesi che andarono dal febbraio '82 al giugno '83: vinse un secondo Giro nel 1983, dopo che nell'autunno del 1982 aveva trionfato al Campionato del Mondo di Goodwood, in Gran Bretagna, battendo in una volata fenomenale l'americano Greg LeMond. Quel famoso sprint, passato agli annali come la "Fucilata di Goodwood", resta uno dei gesti sportivi più sbalorditivi e fantastici di tutti i tempi.
Da notare nella bacheca di Giuseppe Saronni la mancanza di un trionfo al Tour de France, dove non corse mai tranne una volta a fine carriera, quando decise di prendere parte alle prime tappe per provare l'aria della grand boucle prima di ritirarsi.
Verso la metà degli anni ottanta la sua forma declinò precocemente. Abbandonò le corse nel 1991, divenendo team manager della Lampre-Caffita, con la quale ha vinto due Giri d'Italia: nel 1996 e nel 2001; Saronni resta a tutt'oggi nell'ambiente e molti appassionati lo ritengono l'unico passista-velocista della storia del ciclismo ad aver vinto una grande corsa a tappe.
Ha indossato 49 volte la maglia rosa e ha sempre gareggiato sulle biciclette di Ernesto Colnago formando con il costruttore lombardo una coppia affiatata che ha conosciuto solo pochi momenti di crisi.

Campionati del mondo
di Handbike a Parabiago nel 2007


L'handbike è una bicicletta speciale nella quale la spinta proviene dalle braccia e non dalle gambe, utilizza tre ruote e  permette allo sportivo diversamente abile su sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione, di usare questo mezzo "pedalando con le mani", inoltre essendo dotata di un cambio a più rapporti permette di superare pendenze elevate e di raggiungere elevate velocità, con essa si svolgono gare a livello nazionale ed internazionale, suddivise in categorie a seconda della gravità dell' handicap fisico di ogni atleta, le categorie vengono stabilite da una apposita commissione medica che agli inizi dell'attività agonistica di ciascun atleta ne dispone la classe di appartenenza.
Nei giorni 15,16 e 17 giugno 2007, si sono svolti a Parabiago, i Primi Campionati Mondiali di Handbike, ovvero le biciclette a tre ruote dove gli atleti, disabili fisici, spingono con la forza delle braccia i pedali. La cittadina risultò vincente, in quel di Londra, in data 4 settembre 2006, durante la votazione finale della Commissione della Federazione Mondiale di Handcycling, la WHF (World Hancycling Federation), battendo le altre due città candidate: Bruxelles (Belgio) e Perth (Australia). L’importante evento sportivo, che ha portato nella cittadina circa 200 atleti disabili di ben 20 nazioni, è stato organizzato dal Gruppo Sportivo Rancilio e per i tre giorni di durata delle gare, le vie del cento cittadino gli hanno fatto da scenario, con il "baricentro" stabilito in Piazza Mercato, ove furono posizionati arrivi e partenze, oltre ad un piccolo villaggio allestito da strutture tecniche, aree espositive e di ristoro; padrino d'eccezione per la prima giornata di gare, fu il c.t. nazionale Roberto Donadoni. La manifestazione è stata anche punto culminante di una serie di avvenimenti e spettacoli programmati per i giorni precedenti il Mondiale, tra i quali è da ricordare il concerto dei Dik Dik, svoltosi nel parco di Villa Corvini

(tratto da Wikipedia)