Villa Corvini
Sede
e Centro di documentazione dell'Ecomuseo
Villa
Maggi-Corvini, o più semplicemente Villa Corvini
(Víla Cùrvïn in parabiaghese) è un edificio storico
di Parabiago, situato all'inizio dell'attuale via Santa Maria
(al numero 9), una delle quattro vie storiche del centro cittadino.
Dietro all'edificio si apre il parco Corvini,
attualmente parco comunale aperto al pubblico.
Raro se non unico edificio tardo-rinascimentale in Parabiago, l'origine
della costruzione dovrebbe risalire probabilmente al XVI secolo. Venne
ristrutturato durante la fine degli anni
'90, conservando l'ingresso principale con la cancellata
in ferro battuto, il porticato ed il cortile interno con il pozzetto
(scomparso agli inizi del XXI secolo); il parco
retrostante era un tempo abbellito da statuette, ospitava partite di
caccia alla lepre e banchetti signorili.
Giuseppe Maggi, nobile guelfo di origini bresciane, la
acquistò con alcuni poderi annessi (compreso l'attuale parco), nel 1606
da un certo Lodovico Longone, come dimora secondaria da alternarsi
all'abitazione di famiglia in Milano presso la Parrocchia di San Vittore
al Teatro;
suo figlio Luigi (m. 23 maggio 1680) ne ampliò i possedimenti in
campagna. Nel 1727 Carlo Giuseppe Maggi, successivamente Deputato dell'Estimo per il Comune di
Parabiago (1766-1770), ottenne da Papa
Benedetto XIII,
tramite Decreto
Breve 20-III-1727,
il permesso di costituire una cappella privata all'interno
dell'edificio, nel salone
delle colonne.
All'inizio
dell'800 i Maggi, con Francesco Maria, possedevano una proprietà di
circa 500 pertiche di terreno all'interno del territorio parabiaghese,
ma sul finire del secolo l'ultimo del ramo parabiaghese della famiglia,
Domenico che fu Sindaco di Parabiago, dovette vendere gli immobili a
causa delle scarse finanze famigliari. Lo stemma della famiglia resiste
però ancora a sovrastare il portone d'ingresso sulla via Santa Maria, raffigura un leone rampante
sormontato da corona comitale.
Il
ragionier Domenico Maggi vendette ai Prandoni e
successivamente passò ai Lainati.
Nel
1850 giunsero in paese due fratelli Corvini, Lorenzo e Giovanni nobili
oriundi di Romagna, acquistarono prima un palazzo (ora scomparso) in via Santa Maria, ma nel 1899 Giovanni la
lasciò al fratello ed acquistò per sè Villa Maggi dai Lainati. Egli era un
pittore e trasformò il salone
delle colonne da cappella
privata a
pinacoteca, all'interno della quale esistevano alcune opere di medio
interesse tra cui: La
Deposizione, tela di
anonimo del
'600, venduta al Museo
civico Sutermeinster di
Legnano nel
1908 per 4.000 lire, una tavoletta raffiguarnte la Vergine in Adorazione del
Bambino Gesù,
forse del Borgognone (XVI secolo), acquistata
nel 1934 da un tal ragionier Bonomi di Milano in cambio di 9.000 lire.
Esisteva anche un camino scolpito con lo stemma dei Maggi, ma anch'esso
venne venduto.
All'estinzione
dei Corvini nel 1941 venne venduta alla signora Ida Lampugnani, vedova
di Felice Gajo, per una somma di denaro
sufficiente a coprire i loro debiti e dagli eredi Lampugnani passò poi
di proprietà comunale, cadendo in un periodo di lento degrado durato
per circa 50 anni.
Quando
era ancora di proprietà Corvini, nel 1937, Cesare Berra, segretario
politico per il Partito
Nazionale Fascista
in Parabiago, volle acquistarla e trasformarla in municipio, ma fallì
il suo progetto; negli anni
'50
e '60 si vociferava di doverla
trasformare in ricovero per anziani; nel 1965 vi fu allestita al suo
interno una mostra dedicata all'ebanista Giuseppe
Maggiolini.
Dopo
la ristrutturazione degli anni
'90,
è sede di
mostre temporanee e di un centro
servizi.
Dal 2008 qui ha sede l'Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago e il Centro
di documentazione.