Ecomuseo del Paesaggio

 Mappa interattiva della Comunità di Parabiago



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Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci

Villa Corvini
Sede e Centro di documentazione dell'Ecomuseo

villa

Villa Maggi-Corvini, o più semplicemente Villa Corvini (Víla Cùrvïn in parabiaghese) è un edificio storico di Parabiago, situato all'inizio dell'attuale via Santa Maria (al numero 9), una delle quattro vie storiche del centro cittadino. Dietro all'edificio si apre il parco Corvini, attualmente parco comunale aperto al pubblico.
Raro se non unico edificio tardo-rinascimentale in Parabiago, l'origine della costruzione dovrebbe risalire probabilmente al XVI secolo. Venne ristrutturato durante la fine degli anni '90, conservando l'ingresso principale con la cancellata in ferro battuto, il porticato ed il cortile interno con il pozzetto (scomparso agli inizi del XXI secolo); il parco retrostante era un tempo abbellito da statuette, ospitava partite di caccia alla lepre e banchetti signorili.

Giuseppe Maggi, nobile guelfo di origini bresciane, la acquistò con alcuni poderi annessi (compreso l'attuale parco), nel 1606 da un certo Lodovico Longone, come dimora secondaria da alternarsi all'abitazione di famiglia in Milano presso la Parrocchia di San Vittore al Teatro; suo figlio Luigi (m. 23 maggio 1680) ne ampliò i possedimenti in campagna. Nel 1727 Carlo Giuseppe Maggi, successivamente Deputato dell'Estimo per il Comune di Parabiago (1766-1770), ottenne da Papa Benedetto XIII, tramite Decreto Breve 20-III-1727, il permesso di costituire una cappella privata all'interno dell'edificio, nel salone delle colonne.
All'inizio dell'800 i Maggi, con Francesco Maria, possedevano una proprietà di circa 500 pertiche di terreno all'interno del territorio parabiaghese, ma sul finire del secolo l'ultimo del ramo parabiaghese della famiglia, Domenico che fu Sindaco di Parabiago, dovette vendere gli immobili a causa delle scarse finanze famigliari. Lo stemma della famiglia resiste però ancora a sovrastare il portone d'ingresso sulla via Santa Maria, raffigura un leone rampante sormontato da corona comitale.
Il ragionier Domenico Maggi vendette ai Prandoni e successivamente passò ai Lainati.
Nel 1850 giunsero in paese due fratelli Corvini, Lorenzo e Giovanni nobili oriundi di Romagna, acquistarono prima un palazzo (ora scomparso) in via Santa Maria, ma nel 1899 Giovanni la lasciò al fratello ed acquistò per sè Villa Maggi dai Lainati. Egli era un pittore e trasformò il salone delle colonne da cappella privata a pinacoteca, all'interno della quale esistevano alcune opere di medio interesse tra cui: La Deposizione, tela di anonimo del '600, venduta al Museo civico Sutermeinster di Legnano nel 1908 per 4.000 lire, una tavoletta raffiguarnte la Vergine in Adorazione del Bambino Gesù, forse del Borgognone (XVI secolo), acquistata nel 1934 da un tal ragionier Bonomi di Milano in cambio di 9.000 lire. Esisteva anche un camino scolpito con lo stemma dei Maggi, ma anch'esso venne venduto.
All'estinzione dei Corvini nel 1941 venne venduta alla signora Ida Lampugnani, vedova di Felice Gajo, per una somma di denaro sufficiente a coprire i loro debiti e dagli eredi Lampugnani passò poi di proprietà comunale, cadendo in un periodo di lento degrado durato per circa 50 anni.
Quando era ancora di proprietà Corvini, nel 1937, Cesare Berra, segretario politico per il Partito Nazionale Fascista in Parabiago, volle acquistarla e trasformarla in municipio, ma fallì il suo progetto; negli anni '50 e '60 si vociferava di doverla trasformare in ricovero per anziani; nel 1965 vi fu allestita al suo interno una mostra dedicata all'ebanista Giuseppe Maggiolini.
Dopo la ristrutturazione degli anni '90, è sede di mostre temporanee e di un centro servizi.
Dal 2008 qui ha sede l'Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago e il Centro di documentazione.

(tratto da Wikipedia)