IL
RISCALDAMENTO
Per
riscaldare un ambiente non c'erano caloriferi (salvo nelle case
signorili). Il caldo lo emanava il camino. C'erano anche stufe di
ghisa, che si riempivano di legna, di carbone e anche di segatura; il
caldo penetrava nelle ossa e lo si gustava.
LA LUCE ELETTRICA
Non
c'era in tutte le case. In molte c'era il lume a petrolio (la lucerna)
e lo si usava con parsimonia. Non essendovi nè radio, nè televisione,
le sere si passavano nella stalla e si andava a letto presto.
A NATALE!
Era
una grande festa quando tutti si aveva in regalo qualche capo di
vestiario. Oggi, se i capi di vestiario non sono firmati, si rifiutano,
per indossare blue jeans scoloriti, tagliuzzati, con strani ricami, ecc…
I ragazzi di una volta non li avrebbero voluti: erano pratici e "più
seri".
S.NATALE 1944
Abbiamo
voluto, ripensando a quei tempi, interpretare sintetizzando, gli usi, i
costumi, le usanze di allora, nel nostro tipico dialetto:
" Cuma lè
bell ai fest de Natal girà al paes con piz tanti ciar, truvass a grupp
in mez a la gente tucc bèi alègar, visquar e contenti; sentì i campan,
sturnì a festa, e la piva sunda da fa Banda in… Resta Vegn da pensà
quand sevum fioò, e mangiavum, patati, scigull, e faseò. S'aspetava al
Natal per scòòd la fam e mangià al risott col rost e al salam. Per
prima roba, le và su prest guardà il belè dentar in dal cest. Andà a
messa prima, perché l'eva granda e… biscontava. Turnà a ca subit perché
al fiucava e cai su qurrum se sfuligava. Sa prepareva l'oca o la
pola… e un po’ sa riunivam insema e li se canteva "gloria in eccelsis
deo". Tutt a memoria, per ricurdà che ghè nassu al bamben purtando un
gran ben.
(testo
tratto da cartelloni della scuola media Rapizzi di Parabiago)
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