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 GLI ANZIANI RACCONTANO-anche i nonni raccontano

ANCHE I NOSTRI NONNI RACCONTANO
ANCHE I NOSTRI NONNI RACCONTANO

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Mappa: (C) 2007 Patrizio Croci

ANCHE I NOSTRI NONNI RACCONTANO

LA NONNA DI LAURA:
Ho chiesto a mia nonna Vera di raccontarmi come festeggiava il Capodanno quando era giovane. La nonna mi ha detto che nel periodo della guerra non c'erano soldi da spendere per festeggiamenti o cose superflue: l' importante era avere da mangiare e da divertirsi. Le feste si passavano in famiglia e con gli amici. A Capodanno la nonna restava a casa con i suoi genitori e amici e insieme aspettavano la mezzanotte ballando e giocando. A mezzanotte si scambiavano gli auguri e brindavano con un bicchierino di anice offerto a tutti dal papà della nonna. La nonna mi ha anche raccontato che la sua mamma le faceva trovare sempre un piccolo regalo (un paio di calzettoni nuovi o un paio di guanti) sotto il cuscino, come augurio per l' anno nuovo.
LA NONNA DI VALERIA:
La mia nonna materna si chiama Giulia. Mi ha raccontato che il giorno dei Santi andava a Messa, poi la giornata la trascorreva in famiglia. La mia nonna il giorno dei Santi mangiava di piu " buono" del solito, ma non ha mai mangiato il Dolce dei Santi, invece mangiava le castagne. Al pomeriggio andava all' oratorio. A Capodanno andava a Messa al mattino. Il pranzo era un po’ particolare. Passava la festa in famiglia. Giocava a tombola prima di andare a letto. Non riceveva nessun regalo. Andava a letto un po’ piu tardi del solito. A Natale andava a Messa. Mangiava il panforte. Non riceveva regali. Non faceva il presepe. La festa la passava in famiglia. Si giocava a tombola con gli amici. Andava a letto piu tardi del solito.
LA NONNA DI FEDERICA:
Mia nonna si chiama Antonia Voci e ha 76 anni. Quando era bambina viveva a Squillace in Calabria. Un giorno ho deciso si intervistarla e lei mi ha parlato del  Carnevale, del Natale, della Pasqua, dell'Immacolata e della festa del Patrono S. Agazio. Per quanto riguarda al Carnevale mi ha detto che lo festeggiava andando in giro per il paese mascherata. A Natale sua nonna le cucinava delle frittelle chiamate "zeppole"; riceveva delle bambole di pezza. A Pasqua stava a casa con la sua famiglia, al mattino andava a Messa e a pranzo mangiava l'agnello. All'Immacolata partecipava alla processione. Infine la mia nonna ricorda della festa del Patrono S. Agazio perché partecipava alla processione e alla Messa.
IL NONNO DI MARCO:
Mio nonno si chiama Giuseppe e ha 87 anni e vive vicino a Potenza. Lui per la festa del Patrono la mattina andava a Messa ma non al cimitero perché era troppo lontano. A pranzo lo invitavano gli zii quando arrivava lo zio dall'America, che aveva anche un cavallo, mio nonno si divertiva sempre a fare un giro a cavallo per i campi. Il giorno del Patrono si mangiava la polenta con il peperoncino tritato e un po’ di stufato d'asino. Poi mio nonno andava con i genitori in piazza alla fiera, c'era la fiera degli oggetti usati, quella degli animali e quella dove si vende di tutto. Mio nonno racconta che una volta la zia a questa fiera gli ha comprato un gioco, un regalo un particolare, era una fionda, e proprio con quella fionda il nonno ricorda di avere colpito per sbaglio il gallo di suo papà. Vivere le feste di tanto tempo fa era bello in un certo senso e brutto in un altro, bello perché quando si riceveva un regalo si era molto contenti ma a volte brutto perché non c'erano i soldi e non si viveva bene. MIO NONNO DICE: "non c'era niente e solo i ricchi si potevano permettere le cose nuove e belle".


(testo tratto da cartellone della scuola media Rapizzi di Parabiago)

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