Ecomuseo del Paesaggio

IV incontro internazionale - L'ECOMUSEO IN BRASILE

 
ABREMC

hanno realizzato

Programma del convegno

Gli atti dell'incontro

Intervento del coordinatore dell'ecomuseo di Parabiago

Riassunto dell'intervento

Presentazione dell'Ecomuseo di Parabiago
(Parte 1)


Dal 11 al 16 giugno 2012 l'Ecomuseo di Parabiago ha partecipato al IV incontro internazionale degli ecomusei e dei musei della comunità organizzato dall'ecomuseo dell'Amazzonia che si è svolto a Belém (Parà, Brasile). 

L'obiettivo del convegno è stato quello di presentare, analizzare e valutare il contributo degli ecomusei al rafforzamento del senso di appartenenza ad un luogo e ad una comunità, alla coesione sociale e allo sviluppo sostenibile.


L’inno nazionale brasiliano e quello della città che ci ospita danno inizio al quarto incontro internazionale degli ecomusei e musei comunitari. Dal 12 al 16 giugno sono a Belém, città dell’Amazzonia situata alla foce del più grandioso rio del pianeta. L’aula magna della cittadella universitaria, che ospita il primo giorno di congresso, è gremita di gente, autorità, studenti, insegnanti e ospiti internazionali. Faccio parte di questi ultimi in rappresentanza dell’Ecomuseo del paesaggio di Parabiago. Oltre all’Italia sono presenti ospiti provenienti da Francia, Spagna, Portogallo, Argentina, Paraguay, Messico e una nutrita rappresentanza da tutto il Brasile.

Accogliamo con grande entusiasmo le lectio magistralis del Teologo brasiliano Bof  e dell’inventore degli ecomusei, il francese De Varine sul tema dell’uso sostenibile del patrimonio culturale e naturale. Gli ecomusei si occupano proprio di questo: aiutano la gente a rafforzare il senso di appartenenza alle proprie comunità e ai luoghi di vita,  a prendersi cura del patrimonio ed ad utilizzarlo in modo sostenibile per lo sviluppo locale.

A Belém, l’ecomuseo dell’Amazzonia, che organizza il congresso, in soli cinque anni di lavoro ha realizzato numerosi progetti con le comunità di alcune isole situate a nord della città. Sul palco dell’università sono gli stessi agricoltori, artisti e artigiani che, con commovente semplicità, raccontano quanto sono riusciti a sviluppare grazie all’ecomuseo; si tratta di progetti di gestione della foresta, agricoltura e pescicoltura sostenibile, produzioni artigianali e artistiche basate sul ricco patrimonio locale sia naturale che culturale.

Dal giorno seguente ci troviamo in un’isola a nord della città in una scuola ombreggiata da un lembo di foresta amazzonica originaria. Nell’aula magna, presenti anche gli alunni più grandi, affronto la tematica della prima tavola rotonda: l’inventario partecipato e la responsabilità socio-ambientale. Espongo la relazione in italiano dal titolo “Le mappe di comunità per ispirare il futuro”. Aiutato dai traduttori, illustro lo straordinario percorso di partecipazione che a Parabiago abbiamo seguito per progettare e sviluppare l’ecomuseo. Credo che sia straordinario, perché si è preso cura di un metodo che pone l’accento non solo sui risultati, ma sul percorso per raggiungerli. La logica di progettare “con” la comunità e non solo “per” i cittadini ha già portato anche risultati tangibili: le mappe di comunità, le attività di ricerca, studio, informazione e didattica, l’integrazione dei risultati nella progettualità comunale e sovra comunale, la facilitazione di attività di valorizzazione di alcuni elementi del nostro patrimonio naturale e culturale. Sono tutti piccoli passi che ci aiutano a renderci pienamente conto del valore del nostro patrimonio, del paesaggio e del senso di comunità.

Nei giorni seguenti si susseguono esperienze di altri ecomusei, ognuna straordinaria perché concorre a modo suo allo sviluppo socio-culturale, economico e ambientale delle comunità a cui sono rivolti, molte delle quali in situazioni non facili. Le tavole rotonde sono alternate a laboratori con i ragazzi della scuola e a spettacoli di folklore. Torno a casa con la certezza di aver imparato molto più di quanto abbia portato e la riconoscenza per aver conosciuto una realtà in cui, anche a fronte di difficoltà economiche sociali e ambientali, abbonda la speranza nel futuro, la voglia di fare insieme e la gioia di vivere.

Raul Dal Santo, Coordinatore dell’Ecomuseo