Descrizione: Il conte Carlo Giuseppe Brentano, tesoriere generale del ducato di Milano, acquistò il terreno nel 1730 dal marchese Ferrante Villani Novati e affidò il progetto di edificazione di una villa di campagna a Francesco Croce, architetto del Duomo di Milano, il quale curò la costruzione tra il 1732 ed il 1737, realizzando così la dimora gentilizia più importante di Corbetta, situata nell'attuale via San Sebastiano.
L'ampio cortile d'onore, a cui si accede dopo aver oltrepassato un
grandioso cancello a pilastri, apre alla vista la facciata dell'elegante
palazzo, completata da una gradinata di granito rosa;l'imponente
impianto prospettico è completato da due torrette belvedere.
Attraversando il portico ed il salone centrale si giunge al giardino,
come documenta Marc'Antonio Dal Re nel suo "Ville di delizia" datato 1740.
Gli ampi saloni interni sono riccamente decorati con stucchi ed affreschi settecenteschi di Giovanni Antonio Cucchi, Giovanni Angelo Borroni, Mattia Bortoloni, Giuseppe Pellegrini, Ferdinando Porta e Giovan Battista Sassi. La famiglia Brentano ne fu proprietaria sino al 1837 quando l'erede, Pompeo Litta Biumi
la vendette ai Carones; dopo essere passata al Italo Tonta, venne
acquistata dal Enrico Pagani che la cedette alla congregazione dei Padri Somaschi i quali la adibirono a seminario con indirizzo filosofico-teologico. Dal 1972 è sede dell'istituto di scuola media dedicato a San Girolamo Emiliani, fondatore dell'ordine dei Padri Somaschi.
Il giardino di Palazzo Brentano si estende per una lunghezza
prospettica di quasi 600 metri ed è in gran parte adibito oggi a
semplice prato con campi sportivi: un tempo doveva comunque essere
decorato con numerose aiuole e sentieri fioriti.
Dell'originario progetto, venne però solo compiuto il piccolo
boschetto all'inglese presso la facciata retrostante il palazzo, dove
sono oggi conservate moltissime specie di piante rare ed esotiche,
alcune delle quali addirittura plurisecolari alle quali si assomma un considerevole numero di arbusti e piccole piante.
All'interno si trovano anche statue d'epoca come un "Pasquino"
settecentesco ed altre di aggiunte successive, il tutto sviluppato su
una superficie non piana che consente la creazione di sentieri
attraverso la natura con cordoli in cemento e ghiaia.
Testo tratto da Wikipedia e rielaborato