Descrizione: è uno dei pochi esempi di puro stile liberty
presenti ancora in città. La palazzina, di ridotte dimensioni, venne
fatta costruire dall'ingegner Carlo Zari che la progettò nel 1910
e la fece decorare con temi a carattere naturalistico: intrecci di
limoni e grappoli d'uva che inquadrano le campiture in finti mattoni. La
villa passò successivamente alla famiglia Corbellini che la donò nel 1938
al comune nelle persone di Guido, Giannino e Giampiero Corbellini,
affinché diventasse un asilo nido a memoria della madre, Maria Falciola.
In seguito la gestione della struttura venne affidata all'ONMI (Opera
Nazionale Maternità e Infanzia) per tornare di competenza comunale alla
fine del Secondo conflitto mondiale.
Attulmente è la sede degli uffici del catasto, del SIGIT e di alcune associazioni locali.