Paesaggio

I prati irrigui e i pascoli

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I prati irrigui - indispensabili per il pascolo del bestiame ovino e bovino - caratterizzavano buona parte del paesaggio mantovano ai tempi di Virgilio. Prati di questo genere erano diffusi anche a Parabiago laddove il corso dell’Olona permetteva di irrigare i terreni un tempo paludosi, bonificati probabilmente in epoca romana imperiale da un sapiente lavoro di sistemazione agraria. Lungo i fiumi e nei terreni dell’attuale Parco del Roccolo, ampi spazi incolti - i cosiddetti “Compascua” - erano luogo privilegiato per pascolare le greggi in estate senza danneggiare i raccolti. In inverno invece, le greggi potevano pascolare non solo sui prati, ma anche sui terreni a riposo.

prati irrigui

Un po' di storia...

Fin dai primi secoli del Basso Medioevo, dall’età dei Comuni a quella del Rinascimento, le province della pianura lombarda estesero e perfezionarono le sistemazioni irrigue. Con il miglioramento delle attrezzature agricole e delle pratiche colturali, si arrivò all’impiego e allo sviluppo della semina primaverile dei cereali, dei prati irrigui e delle marcite che consentirono un notevole aumento della produzione di foraggio per il bestiame. Iniziava così il binomio agricolturaallevamento che avrebbe portato l’economia agricola lombarda a distinguersi in tutta Europa. Alla fine del Quattrocento furono ultimate le opere fondamentali del sistema irriguo lombardo e cioè il Naviglio Grande, il Naviglio di Bereguardo e il Naviglio Martesana. In questo periodo la campagna della bassa Pianura Padana si presentava quindi come una terra di regolari prati irrigui e di marcite che, in alcune zone, la ricoprivano fino all’85% della sua superficie. Parabiago, che invece si trova nell’alta pianura asciutta, era caratterizzata dai prati solo in corrispondenza delle aree irrigate lungo il corso del fiume Olona. Dal 1891, il Canale Villoresi, che sfrutta l’acqua del Ticino, permise di irrigare una notevole estensione di terreni: fu così possibile portare anche nelle campagne della zona i caratteri della bassa pianura cantati da Virgilio.


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