Primi abitanti

A partire dal XIII sec. a. C. la Valle dell’Olona è abitata da popolazioni della Cultura di Canegrate e successivamente, a partire dal IV sec. a. C., dai Celti Insubri. Di questo periodo sono i più antichi reperti rinvenuti nella frazione di S. Lorenzo.

Periodo romano

Sono di questo periodo i più antichi reperti rinvenuti a Parabiago centro e a S. Lorenzo. Parabiago diventa un fiorente centro artigianale e commerciale, grazie anche alla sua posizione lungo l’Olona e l’asse viario che collegava Milano ad Angera. Bonifica e di disboscamento di ampie aree, rapido sviluppo dell’agricoltura.

Alto medioevo

La decadenza dell’Impero Romano e l’arrivo dei Longobardi determinano la riduzione della popolazione, degli scambi commerciali e delle aree coltivate per tutto l’alto medioevo. La fede cristiana si diffonde a Parabiago tra IV e V secolo e a partire dal VII secolo Parabiago assume l’importante ruolo di capo Pieve.

Basso medioevo e Rinascimento

Nel 1257, viene firmata tra Popolo e Nobili la tregua di Parabiago, mentre nel 1339 viene combattuta la Battaglia di Parabiago. Riprende piede l’agricoltura, basata sulla coltivazione dei cereali, della vite e, a partire dal XV secolo, del gelso per l’allevamento del baco da seta. Signori di Parabiago sono i conti Crivelli.

Dominazione spagnola

Nel 1625 viene fondata la Parrocchia di Villastanza. Nel 1658 il marchese Castelli acquisisce il Feudo di Parabiago. Tra 1576 e 1577 una terribile pestilenza colpisce il territorio milanese e Parabiago.

Dominazione austriaca

Nel Settecento viene fondato il Collegio Cavalleri, per l’educazione della nobile gioventù di Milano e dintorni. A Parabiago opera Giuseppe Maggiolini, maestro d’intarsio e rinomato mobiliere che fonda la prima manifattura di Parabiago.

Dominazione francese

Nel 1798 viene soppresso l’ordine dei Cistercensi che fino ad allora aveva retto il Convento e la chiesa di S. Ambrogio.

Ascesa dell'industria

Nell’Ottocento si diffondono filande e opifici. Crisi dell’ agricoltura dopo l’unità d’Italia. La vite scompare quasi completamente. Cresce l’industria. Nel 1860 viene attivata la ferrovia che collega Parabiago a Milano. Nel 1884 viene inaugurato il Canale Villoresi. Nel 1899 viene fondata a Parabiago la prima fabbrica di calzature.

Prima Guerra Mondiale

Nel corso della I Guerra Mondiale muoiono 127 parabiaghesi, i cui nomi sono ricordati sulla lapide posta all’interno della Cappella del Cimitero.

Il ventennio fascista

Gli anni Venti vedono l’affermarsi del regime fascista che dispone lo scioglimento di tutte le istituzioni democratiche, la soppressione della libertà di stampa e la persecuzione degli avversari politici. In seguito al declino della seta, scompaiono la bachicoltura e quasi tutti i filari di gelsi.

Seconda Guerra Mondiale

I parabiaghesi che perdono la vita durante il secondo conflitto mondiale sono 65, 32 i dispersi. A ricordo dei caduti viene eretto  un monumento all’interno del Cimitero.

Il dopoguerra

Nel dopoguerra si assiste ad una generale ripresa non soltanto economica e demografica, ma anche civile e politica. Prende avvio il boom economico e della popolazione, grazie ad una forte immigrazione e, di conseguenza, una crescita dei servizi offerti. Costruzione di numerose opere pubbliche.

Gli anni Ottanta

Nel 1986 Parabiago viene elevata al rango di città. A partire dagli anni Ottanta si verifica un ridimensionamento dell’industria tessile, meccanica e calzaturiera. L’agricoltura diventa un settore sempre più marginale dell’economia parabiaghese. La popolazione continua ad aumentare.

Gli anni Novanta e il nuovo millennio

Nel 1994 viene istituito il Parco del Roccolo. Aumenta la popolazione grazie all’immigrazione dall’hinterland milanese e da paesi extraeuropei. Nel 2008, dopo anni di gestazione, è stato riconosciuto il Parco dei Mulini lungo il corso del fiume Olona.


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