Raggi Gaetano, 1772 - Visita generale al fiume Olona.
Ecomuseo del paesaggio di Parabiago
Parco dei Mulini
Estratto della
RELAZIONE dell’ing. Gaetano RAGGI
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Ingegnere Provinciale Coll.to Milano
Per la VISITA GENERALE al FIUME OLONA
Fatta con l’ausilio dell’ing. GIO ANTONINO BESANA figlio dell’ing. GIO CARLO BESANA CINQUEVIE
(aiuto Agr. PAOLO GRASSINI) del Cancelliere STEFANO OMACINI, del Campare VILLA dell’ufficio D’olona (scrittore CATTANEO)
presentata al Conte Senatore don GABRIELE VERRI
Reggente e CONSERVANTE del FIUME OLONA, assistito dal Giudice Commissario
PIETRO ANTONINO BIANCHI
Dal 24 MAGGIO del 1772 al 16 GIUNIO dell’1772
Presenta a Senatore Conservatore VERRI il 16-6-1772
Trascrizione da Luigi Carenelli – Archivio storico Comune di Gorla Maggiore (VA) - settembre 1988
a cura di Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago nell’ambito dei progetti di alternanza scuola lavoro (Giorgia, Emanuele, Naomi, Lorenzo) e di Mario Fumagalli di Rho
http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it
BOCCHELLO CUTTICA CASTAGNATE 5
BOCCHELLO DEI RR.PP DI S. ANGELO DI LEGNANO 5
BOCCA PRATA CORNAGGIA VISMARA 6
BOCCA MENSA ARCIVESCOVILE, NODO OLONELLA 6
BOCCA FILETTA, BOCCA ARCIVESCOVA 8
BOCCA DELLE GRAZIE, BOCCA DURINI 10
Bocca LUVINA, Roggia Barbova, Bocca BARBO’ MILESIO D’ADDA 21
Le, molte ed interessanti occupazioni dalle quali per ragione del proprio Fisco non si è potuto esentuare il sig.r Ingegn.r Coll.to e provinciale GIO ; CARLO BESANA CINQUEVIE, ad oggetto di adempiere l’incombenza ad esso espettante della Visita Generale al FIUME OLONNA, è stato il motivo, per il quale fu a me compartito il pregiatissimo incarico di suplirealle veci del med° mediante l’ordine di Vs. Ecc.za qual meritatissimo Conservatore del suddetto FIUME, col quale fui prescelto all’onore di servirla nel decoroso della referita Visita, Onore tale, che mi ha posto nel preciso dovere don non lasciarmi desiderare, in riguarda allo stretto obbligo di esattamento adempiere ai dovere della mia perizia con quella imparzialità, che e propria, e inseparabile, da ohi è addossato d’un pubblico incaricato, e perciò di secondare in ogni Sua parte lodevoli intenzioni di S.Vs. Ill.ma, e di animare insieme il con naturale suo zelo per il vantaggio de sigg.Utenti, e per la esatta.
Conservazione delli Ordini tendenti al buon regolamento del Fiume, cose tutte, alle quali compiendo altre si alle provvide determinazioni del Ecc.mo SENATO ingionetgli con sue lettere del 20 dicembre 1771, prossimo passato, non meno che da Superiore decreto di S. A. R. dato sotto il giorno 16 dello stesso mese, ed anno, ha saggiamente Vs. Ill.ma tenute di mira, non risparmiando per il decoroso di molti giorni a fattica, ed incomodi, personali nel perlustrare l’Origine, il progresso ed il fine del suddetto Fiume OLONNA togliendo sul fatto gli abusi dalla interessante malizia procurati, prescrivendo metodi regolari a riparo di nuovi, e suscettibili ad introdurli, e finalmente provvedono al Vantaggio specialmente delli Sigg.Utenti inferiori, mediante la ricerca, e derivazione di maggiori acque nel vasto callo dell’OLONNA, le quali, ossia per la di loro artificiosa dispersione ossia per l’otturazione, ed ingombramento delle sorgenti, erano così detti il sigg.ri Utenti a riconoscere con grave loro danno in a dietro scarseggianti.
Era perciò desiderabile, che un’opera di tanto impegno, ed un affare riguardante il pubblico interesse avesse un Ministro a promuoverla, ed a farla eseguire, il quale nella meno contasse che una mente illuminata, ed un discernimento particolare prerogative le quali abbondantemente si appalesano nella meritevolissima Persona di V.Ill.ma e specialmente avuto il riguardo al tempo che e trascorso senza che, sia eseguita a Visita tanto necessario, tempo che non e minore di un secolo.
A compimento per tanto del mio dovere non ho mancato di seriamente applicarmi alla formazione dei Tappi ad dettami delle mie minute, e ed abbozzi fatti ad occasione della suddetta Visita, e di eliminare in essi separatamente l’andamento Originario, ed Consecutivo del Fiume, mercandone gli tolti abusi, rilevandone le nuove provvidenze date sul fatto, e tutto ciò che finalmente riguarda il presentaneo stato del Fiume.
Tutto ciò potrà degnarsi Vs. S. Ill.ma di competere ad evidenza dato un’occhiata alla Relazione, che rispettosamente la rassegno comprensiva, ed indicativa dei Tappi, e di tutto ciò che nel decoroso della Visita ho rilevato risguardante non solo la mentovata origine del Fiume Olonna quanto quella d’altri Fiumi, che allo stesso si uniscano, e di tutte le Sorgente, che occorrono nel progresso ad impiegare alla stessa OLONNA; Vedrà pure il compito andamento del Fiume suddetto, e delle sue diramazioni, siamo sotto a questa Città e tuto ciò che ancora, che potrà recare anche nel avvenire maggiore la esistenza, conservazione delle acque del Fiume a beneficio degli Utenti inferiori.
Avendo Vs.s. Ill.ma preso di mira tutti li vantaggi dei Sudd.i Utenti non trovano la derivazione, e conservazione delle acque del Fiume, ma eziando con il maggior risparmio delle spese per avanzare una giornata di lavoro con pochissima spesa mi ordinò, che con il mio aiutante Sig.r GIACOMO ANTONIO BESANA figlio del prelodato Sig.r Ingegnere, anticipassi la mia partenza per il Borgo di Varese che eseguii il giorno 24 dello scorso Maggio; ed il seguente giorno 25 mi trasferii col mio aiutante suddetto, il camparo GIACOMO ANTONIO VILLA, ed alcuni uomini prattici del paese per l’indicazione tanto delle strade ma praticarsi per que Monti, quanto delle Sorgenti, e fondi nelle quali scaturirono al Luogo della RASA, nella viccinanza del quale trae la di lei origine il fiume Olonna, ed avendo lasciato alla destra il suaccennato Lungo della RASA per la strada di LUVINO mi portai nella Valle continuativa della VALLE di BRINCIO, dove mi fu indicato,
che scaturivano le prime sorgenti d’Olonna ed in effetti riconobbi in un pascolo denominato dalla VALLE del’OLONNA di ragione per la maggior parte del Ven.do MONASTERO del SACRO MONTE sopra di VARESE ed in parte di GIUSEPPE GALLI, livellario di GIO: BATTISTA CRUGNOLA situato nel territorio della Resa, una Testa con varie altre sorgenti mancate nel primo pezzo di TIPo al n°1, delle quali affinchè ingombrate la maggior parte di grossi sassi, ghiaia erbaggi, fango, scaturiva qualche qualità d’acqua quale formava in parte una palude quasi stagnante ed in parte scorreva per un piccolo cavo serpeggiante nello stesso pascolo sino all’accennata strada di LUINO dopo attraversata la quale si scaricano nella valle principale del fiume Olonna.
Alla sinistra della suddetta strada di Luino oppure riconosciute altre quanto sorgenti mancate Tipo n°2 ; quale di sotto il SACRO MONTE sopra VARESE scaturirono e sono situate, la prima in una Selva detta di LEGNONE, del sig. Conte donna LUIGGI MARLIANI la seconda nel bosco commerciale detto il VARO, la terza nel Bosco detto il Legnone della sig.ra OTTAVA GIANNI, e quarta nel Bosco detto della rete del Benificio eretto in Santa CATERINA di FOGLIARO. Al di sotto delle quali sorgenti letteralmente alla rivale proveniente dalle stesse oppure riconosciuta altre tre piccole fonti le acque delle quali si uniscono immediatamente allo stesso Reale per la quale sorgente come sopra marcate col n° è stato riconosciuto non meno delle altre, necessario un lodevole spurgo.
(OMISSIS)
Immediatamente di sopra a questo Molino trovasi scaricatore di Tre portoni con spalle di cotto, vivi e soglia e due stivi di vivo, ed altri due di legno.
BOCCHELLO segnato al N° 7 alla destra del Fiume nel terro di CASTEGNATE, di ragg. del sig. Don ANTONIO CUTTICA con s alle di cotto, soglia, ed stivi di vivo di larghezza tav. 9, servendo all’adacquamento di un prato di pert. 18, le colature del quale si restituiscono al Fiume.
Bocchello segnato n° 8 di ragione del CONVENTO, e del MONASTERO di LEGNANO, situato alla destra del Fiume di detto luogo di LEGNANO qual bocchello, non avendolo potuto esaminare atteso il corpo d’acqua alla parte dell’Olonna sopra lo stesso in altezza di tav. 15, ed alla sboccatura essendo lo stesso coperto da un tombino di cotto, prese le informazioni dal vicino Molinaro, ha asserito, che in un pezzo di vivo vi sono TRE SFORI circolari senza verun chiudimento, avendo in atto di visita osservato, che questi sfori estraggono una continova, e considerevole quantità d’acqua, l’andamento, e fine della quale rassegno a V. S. III. Ma nel picciol
Tippo marcato alla lettera D.
Il detto bocchello marcato nel tippo D al N° 1 come sopra con TRE sfori circolari, alla sboccatura del quale resta coperto da Tombino di cotto, scorre per il cavo retto sino alla strada che dalla CASTELLANZA conduce a LEGNANO, sotto alla quale passa con Tombino di cotto segnato al N° 2, alla sboccatura del quale si rivolge parallelo alla stessa strada
Stradasino alla Piazza nanzi il CONVENTO dé PP. di LEGNANO, sotto al quale passando per mezzo di una Tomba s’introduce nel convento segnato N° 4 e da quello nei prati delli stessi RR.PP. segnato al N° 5 , che si adacqua con le acque di questo stesso bocchello.
Per mezzo di scannone esistente nel muro di cinta dello stesso Convento si adacqua un prato segnato al N° 6 alla sinistra della di sopra accennata strada di ragg. Del sig.Marchese CORNAGGIA. Continova il cavo del suaccennato Bocchello dal PRATO del CONVENTO sudd° in altro Prato adacquatorio del sig. Dott. DEL SOLE,, segnato N° 7 in fine del quale per mezzo dello scannone n° 8 si scaricano le sovrabbondanti acque dell’ Olonella.
Prosegue il cavo del Bocchello in una Casa ed Orto della proprietà del suddetto Signore Del SOLE dove abita il Massaro, e da quella nella casa del sig. SALMOIRAGO, indi nella Casa del sig. PRANDONI e dopo la stessa in una CASA e GIARDINO del sign. Marchese CORNAGGIA segnata N° 11.
In seguito nel giardino del sign. STABBIO: indi in un altro del sign. don ANTONIO LAMPUGNANI, ed in seguito in varii altri di alcuni Particolari.
Passa in seguito il Cavo suddetto di questo Bocchello in un Prato e Giardino adacquatorio del sig. CANONICO PROSERPIO, indi in un Chioso asciutto del sign. ANTONIO ORIANI, e da quello nel MONASTERO delle RR. MM. di LEGNANO, segnato N° 17, in fine del quale s’introduce all’adacquamento di un picciol Chioso, e da quello in un Prato pure adacquatorio di circa pert. 10 del sign. Dott. VISMARA, in fine del quale passa pure alla’adacquamento di altro prato di pert. 4 del sign. don LUIGGI CAMBIAGO, e finalmente termina con l’adacquamento di un PRATO NUOVO, altre volte VIGNA segnato al N° 22 di ragione del sig. Conte don GIOVANNI PRATA, nel quale si consumano tutte le restanti acque del suddetto BOCCHELLO.
Bocca segnata N° 15 alla sinistra dell’OLONNA situata nel terr° di LEGNANO superiormente al sovradescritto ultimo Molino di ragione dello stesso sign. Don ANTONIO COTTICA, con spalle di cotto, soglia di vivo, stivi di legno in due porte di legno larghezza compreso lo stivo di mezzo tav 32 ½ larghezza eccedente il prescritto dagli ordini, essendo anche la soglia più bassa di tav. 1 ½ di quanto dovrebbe essere in questa situazione, ed avendovi ritrovata le porte traversanti, fu ordinato per il rifacimento delle stesse.
Bocca segnata N° 16 alla destra del Fiume di ragione del sign. Conte PRATA, sign. Marchese CORNAGGIA e sign. Dott. BARTOLOMEO VISMARA situata nel terr° di Legnano, con spalle di cotto, e vivi, soglia e tre stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 29 ¼ , avendosi trovate le porte logore di rifarsi, e la soglia più alta dell’inferiore Noervile solo tav. 1, dovendo essere secondo prescrivono gli Ordini tav. 4.
CHIUSA a sperone per gli infr.i Due MOLINI segnati N° 18, qual è di legno, registrata con Capello pochi anni orsono a norma degli ordini, con la presenza dell’Officio.
MOLINO segnato N° 19 situato nel terr° di LEGNANO di ragione del sig. Conte don GIO PRATA, con soglia di vivo, e QUATTRO rodiggini con spazzera vuota tenuto in affitto da CARLO ANTONIO SALMOIRAGO
Immediatamente disopra del quale Molino evvi scaricatore segnato N° 17.
MOLINO alla sinistra segnato N° 20 parallelo al sovr° nel terr° di Legnano di ragione del Canonico Don AGOSTANO PROSERPIO in tutto simile al sovr° tenuto in affitto da GIOVANNI MARIA REINA: essendovi fra lo stesso Molino e le Chiusa uno scaricatore di TRE portoni con spalle di cotto e vivi.
Superiormente alla bocca N° 21 entra nell’Olonna il colatore proveniente dai Prati del sign. Don ANTONIO COTTICA, e sig. Canonico don AGOSTINO PROSERPIO, qual è preciso che fosse riaperto, secondo rappresentai a Vs. Sigg. Ill. ma in atto di visita.
BOCCA segnata a N° 21 in territorio di LEGNARELLO di ragg. del sig. don ANTONIO PEREZ situata alla sinistra dell’Olonna con spalle in cotto, soglia, e due stivi di vivo, essendo di legno quello nel mezzo di larghezza in tutta tav. 29 ¼ avendo riconosciuto preciso a questa Bocca da rappezzarsi le spalle, rifarsi le porte, e cambiato lo stivo di mezzo, essendo la soglia della stessa più bassa circa tav. 2½ del prescritto dagli Ordini, avendo riferito il Molinaro inferiore, che questa Bocca sta aperta tutto l’anno con grave di lui pregiudizio, avendone fatta istanza per la moderazione, massima che con la stessa non si adacquano pert. 24 di prato.
BOCCA immediatamente di seguito segnata N° 22 di ragione della Rev.ma MENSA ARCIVESCOVILE con spalle di cotto, soglia e stivi di vivo in due porte, di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 ½, essendo la soglia più bassa tav. 3 in circa dal prescritto dagli Ordini, in seguito alla qual soglia si è veduto tutto il coltellato rotto da rifarsi, dovendo anche rappezzarsi le spalle, e cambiarsi la soglia per essere rotta.
Al disotto si svolge l’Olonna alla destra ed in seguito forma due rami, essendovi all’imboccatura di quello di destra l’edificio segnato al N° 25 denominato il NODO dell’OLONELLA stato adattato in Maggio 1768 come da mia relazione del 20 dello stesso mese ed anno, verso la metà del quale evvi un’apertura di larghezza di tav. 40, con soglia di vivo più bassa della sommità della stessa Chiusa tav. 9 p.ti 11, ed ad eguale livello del Nervile dell’infrascr° Molino N° 24
CHIUSA N°23 alla sinistra dell’alveo principale d’Olona
Qual è di legno registrata con capello, la sommità del quale è più alta di circa tav. 9 dell’infr° Molino Doppio al princio della qual Chiusa evvi lo scaricatore di legno con li due portoni.
MOLINO DOPPIO segnato al N° 24 di OTTO rodiggini di ragione della Rev.da MENSA ARCIVESCOVILE, situato rispetto a rodiggini QUATTRO nel territorio di LEGNARELLO, tenuti in affitto dal molinaro CRISTOFORO ANTONIO PEJNA, e rispetto alli altri quattro in terr° di LEGNANO tenuti in affitto da GIO ANTONIO SIRONE, essendovi a questo Molino la soglia di vivo.
CHIUSA segnata N° 26 alla sinistra dell’Olonella registrata con capello di legno pochi anni orsono con la presenza dell’Officio avendo fatto porre detto Capello alla stessa altezza del vecchio, avendo omessa la livellazione, attesa la considerevole distanza della stessa, riguardo al Molino, ed anche perché poco superiormente allo stesso Molino evvi il SALTACAVALLO con RIZZOLONE, e capello di vivo a modo di Chiusa, dal quale dal quale si scaricano le sovrabbondanti acque al cavo principale dell’Olonna.
BOCCA segnata N° 27 immediatamente in seguito alla soprascritta Chiusa di ragg. della stessa Rev.da MENSA ARCIVESCOVILE nel territorio di LEGNANO, qual bocca è tutta di legno senza soglia in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 31 punti 9, e molto più bassa di quanto prescrivono gli ordini, con avvertenza che la stessa bocca è tutta penetrante e perciò da rifarsi.
In seguito alla stessa Bocca alla sinistra dell’olonella si è ritrovato scannone per mezzo del quale si estraeva dall’Olonella continuamente acqua per l’adacquamento dello stesso prato della MENSA,
avendo pure ritrovati li fossi colavori in fine dé suoi prati da espugnarsi.
BOCCA segnata al N° 28 alla sinistra dell’Olonella poco superiormente al Molino, qual Bocca è denominata la Bocca MANTEGAZZA, situata nel territorio di LEGNANO con spalle, soglia e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav.32 p.ti 9, di larghezza eccadente il prescritto dagli ordini, essendo la soglia più alta circa tav. 4, secondo dagli ordini stessi viene prescritto BOCCHELLO della COMUNITÀ di LEGNANO, segnato
BOCCA MENSA ARCIVESCOVILE N° 29 quale in contro alla sovradescritta bocca, rassegno a Vs. Sigg. Ill.ma tippo MENSA ARCIVESCOVILE marcato E nel quale al N°1, si vede il detto Bocchello alla destra dell’Olona di larghezza comprente (?) al Molino N° 3 della e molto più bassa di quella della Mensa Arcivescovile, lo sforo del quale con avvertenza che in quel foro vivo largo tav. 2 punti 8, alto tav. 5 punti 3, e poco dopo evvi alla sinistra del cavo una scannone segnato N° 2 per cui si scaricano le acque sovrabbondanti nella stessa Olonella in un ORTO della MENSA avendo per PRATO del sig. OLDRINO con adacquarsi con bocchello, di ragione del sig. CARLO ANDREA BORSANI segnato al N° 4, poco superiormente allo stesso bocchello le acque si dividono, scorrendo in parte per mezzo di un tombino segnato al N° 5 alla sboccatura del quale nuovamente dividono le acque, scorrendo in parte per un canale di legno segnato N°6
(dizione modifif. per errori di copia dell’originale B (scritta coperta) Lc) all’adacquamento dei prati del sig. Don ANTONIO LAMPUGNANI, e del Ven.do OSPITALE MAGGIORE di MILANO, ed in parte all’adacquamento di un patro altro della Rev da MENSA ARCIVESCOVILE; per mezzo degli INCASTRI segnati alli N° 7-8-9 verso il fine del qual prato evvi PESCHERIA, dalla quale sortono le acque passano per il giardino delli Sigg. CRESPI, ed altro del sig. OLDRINO, e quando avanza qualche poco di colatura si restituisce all’Olonella.
Il RAMO destro di questo bocchello che principia nel suaccennato prato A scorre per bona parte del Caseggiato e de Giardini del luogo Legno sino alla fine del sito dove passa l’orto N° 12 del sig. GIUSEPPE OLDRINO, sortendo dal quale attraversa la strada, che conduce alle GRAZIE e scorrendo per l’accessio alla sinistra serve all’adacquamento di un prato del sig. Marchese CORNAGGIA segnato N° 13, le colature del quale cadono in Olonna.
Ritornando all’OLONELLA, poco al disotto del sovradescritto bocchello della COMUNITÀ evvi il MOLINO segnato N° 30 situato nel terr di Legnano di ragg. Della Rev. da MENSA VESCOVILE di rodigini TRE con spazzera vuota, soglia di vivo tenuto in affitto del molinaro GASPARE COSSAROLI.
CHIUSA alla sinistra dell’Alveo principale dell’OLONA segnata N° 31, registrata con Capello di legno, la sommità del quale è più alta tav. 7 in circa della soglia del mulino, essendovi in seguito, ed annesso alla Chiusa Scaricatore di legno con Tre portoni ed immediatamente al disotto delle stessa chiusa entrano nel cavo detto il MORTO delle colature delli prati del sig. PEREZ. MOLINO DOPPIO con soglia di legno segnato al N° 32, situato in parte nel terr° di LEGNANO ed in parte in terr° di LEGNARELLO di ragg. Rispetto alli QUATTRO rodigini situati in Legnarello dell’ABBAZIA Commendata a Mons. ARCHINTI, tenuti in affitto da GASPARE SCOSSAROLI, e rispetti alli altri QUATTRO rodigini in Legnano di ragione del sig. Conte Don GIOVANNI PRATA, tenuti in affitto da Carl’ANTONIO SALMOIRAGHI, essendovi spazzera vuota di due porte.
Continovando la Visita del Fiume il seguente giorno 6 Giugno ho primeriamente riconosciuta la Bocca LAMPUGNANA situata alla sinistra del fiume immediatamente al disopra della strada di LEGNANO a LEGNARELLO segnata al N° 33 di ragione del sig. Don ANTONIO LAMPUGNANI e molti altri Utenti Essendo la stessa con spalle, soglia e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 punti 9. La sovradescritta Bocca LAMPUGNANA, secondo l’asserzione del sign. Don ANTONIO LAMPUGNANI, che si trovò presente in atto della visita, si tiene aperta continuamente da00 Ns. Signoria di Marzo sino a quella di Settembre, dividendosi le acque della stessa ad orario.
BOCCA – FILETTA N° 34 nel terr° di LEGNANO con spalle, soglia e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 28 punti 9 essendo a norma degli Ordini riguardo all’altezza della soglia. Nel godimento delle acque di questa bocca ne hanno ragione molti Utenti, fra i quali si divide l’acqua ad Orario di cadauna settimana, tenendosi aperta continovamente la sopradetta come la BOCCA ARCIVESCOVA immediatamente in seguito all’ultima sovradescritta segnata al N° 35, in tutto simile alla sovradescritta, essendo di larghezza tav. 29, e con soglia all’altezza prescritta dagli Ordini cioè tav. 4 più alta del Nervile del Molino inferiore di questa Bocca ne sono utenti il sig.Conte CARLO DURINI, successo al Conte CORIO, la MENSA ARCIVERSCOVILE e moltissimi altri Utenti, che per la brevità tralascio, fra li quali si divide ad orario l’acqua che continovamente si estrae restando sempre aperta come la sopradescritta.
CHIUSA di legno segnata N° 36 immediatamente in seguito alle accennate Bocche FILETTA ed ARCIVESCOVA, qual serve per l’infradescritto MOLINO DOPPIO dell’OSPITALE, la sommità del quale Chiusa è più alta del Nervile del Molino tav. 10 cioè tav. 4 al di più del prescritto dalli Ordini, abbenchè sia stata registrata con il capello l’anno 1762 con la presenta dell’Officio, avendo sin da quel tempo riconosciuto tal disordine, quale ha preteso di levare il sig. GIUDICE COMMISARIO, avendo ordinato, che di abbassasse a norma degli Ordini. Ma essendosi opposti tutti gli utenti delle suddette due Bocche FILETTA e ARCIVESCOVA, dicendo di non volere di permettere, atteso che il smoderato allargamento del NODO dell’OLONELLA scorreva pocc’acqua in quest’Alveo d’Olonna, onde che sarebbero stati troppo spregiudicati, sin tanto che non fosse stato adattato il NODO. Ordinò il sig. GIUDICE COMMISSARIO, che si registrasse la detta chiusa provvisionalmente col capello alla suaccennata altezza, riservandosi di poi abbassare dopo il riattamento del NODO, e di più si può ampiamente vedete nella mia relazione del g. 17 Settembre 1762 presso il Cancelliere.
Il NODO dell’OLONELLA è stato adattati, e ristretto sino dall’anno 1768, e ciò nonostante la chiusa detta sopra di vuole alta, avendo asserito il sig. Don ANTONIO LAMPUGNANI in atto di visita essere la chiusa alzata, ma bensì la soglia del molino abbassata , quale si dovrebbe alzare non accorgendosi, che siccome la soglia del molino corrisponde all’altezza delle tre bocche superiori a quanto riferiscono gli ordini, così se si alzasse la soglia del MOLINO dovrebbero alzarsi anche le soglie delle tre bocche FILETTA, ARCIVESCOVA e LAMPUGNANA in difetto resterebbero tutte irregolari, e che col solo abbassamento della chiusa si pongono tutte a norma degli ordini.
MOLINO DOPPIO segnato al N° 37 situato nel territorio di LEGNANO di ragione del Ven.do OSPITALE MAGGIORE di MILANO con soglia di vivo, e SETTE rodiggini con spazzera vuota di due porte, essendo affittati rispetto a TRE rondiggini a GIOVANNI SALMOIRAGHI detto il Griggio, e gli altri quattro rodiggini a GIOVANNI SALMOIRAGHI detto della VEDOVA.
MOLINO segnato al N° 39 sopra l’OLONELLA situato in Legnano di ragione del sig. Don ANTONIO LAMPUGNANI affittato al molinaro ANTONIO MARIA SALMOIRAGHI, quel molino è con soglia di vivo a TRE rodiggini con spazzera vuota, essendovi superiormente allo stesso molino alla sinistra dell’Olonella scaricatore di due porte.
In atto della visita è stato fatta istanza dal sig. Conte Don GIOVANNI PRATA, perché si obblighi la Rev.da MENSA ARCIVESCOVILE a fare di nuovo il vecchio scaricatore , che dice anticamente esisteva alla sinistra dell’Olonella superiormente al molino N° 30, mentre per mancanza di tale scaricatore, ha detto, che soffre pregiudizio in tempo delle piene nella propria Casa.
In fine di legnano dove l’Olonella si scarica nell’alveo principale dell’OLONNA evvi la DOPPIERA di VIVO mantenuta dal sig. Conte PRATA, e Marchese CORNAGGIA, da quali si chiude la stessa per mandare le acque tutte nella stessa Olonella nel cavo di fronte all’adacquamento dei loro prati passando anche per la tomba sotto l’alveo principale, restituendo le colature al disotto del N° 43.
Tutto il cavo dell’Olonella dal di lei principio sino al fine dovrebbe espurgarsi a dovere.
BOCCA di San MAGNO assegnata al N° 41 situata quasi di fronte all’OLONNA atteso il risvolto che si fa all’Olonna in questa situazione, qual bocca è di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 32 punti 3, larghezza eccedente agli ordini e con soglia più bassa tav. 4 di quanto gli stessi ordini prescrivono in quella situazione, stando questa bocca aperta tutta l’estate, immediatamente al disotto della sovradescritta bocca di san MAGNO sottopassa alla roggia continovativa per mezzo di tombino di cotto, il colatore dei prati adacquati con la bocca ARCIVESCOVA, l’imboccatura di qual tombino è stata otturata con vecchio materiale in occasione della restaurazione delle spalle della detta bocca, affinché le colature dell’ARCIVESCOVA Si introduchino nella roggia dei prati di SAN MAGNO avendo in atto di visita sferito un vecchio affittuario dé prati di San Magno, che già da longo tempo si usa questa maliziosa dispersione delle colature la qual cosa avendola riferita a Vs. sigg. Ill.ma ha ordinato che si mandasse precetto alli deputati delle fabbrica di San MAGNO, perché sgombrino il d° tombino, affinché le colature potessero liberamente decorrere al fiume.
Due BOCCHE alla destra del fiume Olonna nel territorio di Legnano segnata N° 42 di ragione la maggior parte del Ven.do OSPEDALE MAGGIORE di MILANO, in parte del sig. Conte Don CARLO DURINI successo al Conte CORIO, in parte al sig. Conte Don CARLO PRATA ed in parte al sig. Conte don LUCINI.
Le dette bocche sono denominate BOCCHE Delle GRAZIE attesa vicinanza della CHIESA di tal nome, di larghezza cadauna tav. 31 compreso lo stivo di mezzo, essendo le soglie di queste bocche più basse tav. 4 incirca di quando fu prescritto degli ordini in questa situazione, e si dicono PRIVILEGIATE stando di continuo aperte da Nostra Signora di Marzo a quella di Settembre.
Poco al disotto delle sovradescritte bocche delle grazie, alla sinistra del fiume di sostiene la roggia Molinara delli due infrascr.i molini con la chiusa di legno segnata al N° 43, qual trovasi registrata con capello a norma degli ordini, in seguito alla quale trovasi scaricatore di legno in tre portoni.
Due MOLINI PARALLELI segnati al N° 45 di ragg. Del sig. Conte don CARLO DURINI situati nel territorio di Legnano entrambi con la soglia di vivo essendo quello alla destra di Tre rodiggini con spazzera vuota di due porte affittato al Molinaro PIETRO ANTONIO COZZI, e quello alla sinistra di QUATTRO rodiggini con spazzera vuota di due porte affittato a molinaro ANTONIO MARIA REINA: avendo riconosciuto giarrato nella roggia molinara, ed ordinato che si levasse.
Immediatamente di sopra del sinistro molino ho riconosciuto scannone con porta d’incastro larga tav. 9 per l’adacquamento dell’Insolino di circa pert. 5.
Al disotto delli due sopra descritto molini di contro al CASTELLO di LEGNANO il fiume Olonna si divide in due a modo di partitore, al qual sito di divisione ho riconosciuto in atto di visita nel mezzo del fiume un vecchio giarrato boscato, che formava Isolino, quale obbedendo agli ordini di Vs. sigg. ill.ma fu dalli primi due molinaro inferiori levato, secondo la relazione avuta.
Al principio del sinistro ramo vedesi il bocchello N°46 denominato la bocca della FOSSA con spalle, stivi di cotto, soglia di vivo in una sol porta di larghezza tav. 16.3, servendo per l’adacquamento dei prati nella fossa del castello di legnano di ragione del Ven.do OSPEDALE MAGGIORE di MILANO di questa città, di contro al qual castello nel ramo destro dell’olonna entrano le colature di parte dei prati dello stesso ospitale.
Bocca segnata N° 47 detta la bocca LAMPUGNANA del Ven.do ospitale maggiore di milano nel territorio di legnano alla destra dell’olonna, e di contro ad una FORNACE di ragg. del sig. conte don CARLO DURINI già detto, qual Bocca è con spalle di cotto soglia e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 28 ½ , la soglia della quale è più bassa di tav. 2 di quanto prescrivono gli ordini, avendo ritrovate le porte di questa bocca assicurate con catenaccio, serratura e chiave, quale la Vs. Sigg. Ill.ma ha fatto levare.
In seguito di fronte all’olonna evvi lo scaricatore segnato al N° 48. quale fa anche l’Officio di chiusa essendo limitate l’altezza delle porte, ricevendo questo cavo le acque superiormente della suaccennata divisione di contro al Castello: questo scaricatore si è con spalle di cotto e vivo e quattro portoni, con soglia e stivi di vivo.
MOLINO segnato al N° 49 alla sinistra del suaccennato scaricatore di ragione del sig. Conte DURINI suddetto situato nel territorio di Legnano con TRE rodiggini e spazzera vuota di due porte affittato al molinaro LODOVICO BIANCHI.
CHIUSA segnata N° 50 nel ramo suaccennato alla sinistra qual serve per l’infrascritto molino la quale chiusa è di legno registrata con capello d’altezza qual è di tav. 3 circa al di più dei previsti ordini, con avvertenza però, che questo molino attesta la di lui situazione bassa, resta ad ogni piena inondato, anche il caseggiato, qual inondazione proviene dall’acqua che cade dalla stessa chiusa, e delli inferiori, che si uniscono provenienti dal destro ramo. In seguito alla stessa chiusa evvi lo scaricatore di legno di due portoni.
MOLINO segnato N° 51 di ragione del d° Sig. Conte DURINI suddetto situato nel territorio di SAN VITTORE OLONA, con soglia di vivo TRE rodiggini e spazzera di due porte affittato al molinaro FRANCESCO BIANCHI.
Immediatamente di sotto dell’ultimo descritto molino alla sinistra del fiume le colature di molti prati di vari particolari, adacquamento delle bocche LAMPUGNANA, FILETTA ed ARCIVESCOVA, essendo preciso, che per la pronta restituzione delle stesse colature siano espurgati notando il colatore maestro, quanti li colate particolari nei suddetti prati quali sono per la maggior parte trascurati, e nominativamente il colatore in fine dé prati del sig. Don ANTONIO LAMPUGNANI, quale scorre parallelamente alli prati delli sig. CARLO GEROLAMO FASSI, Don ANTONIO CORNELIANI, e del sig. BARTOLOMEO De GIOVANNI, qual è necessario che sia spurgato sino all’Olonna.
Si dovrà pure spurgare altro colatore proveniente dai prati, del sig. Don LUIGI CAMBIAGHI, qual passa frà mezzo delli stessi prati CAMBIAGHI e da quelli del sig. Conte PRATA.
Nel qual colatore dello stesso don LUIGI CAMBIAGO è stato posto incastro di legno per l’adacquamento del di lui prato, quale dovrebbe levare acciocché le acque possano liberamente decorrere al fiume.
Inferiormente all’accennato colatore alla sinistra dell’Olonna ho ritrovato uno scannone che si teneva per l’adacquamento di alcuni prati del sig. canonino Don CARLO AMUZZONE le colature dei quali non ritornavano all’Olona quale V.S.Ill.ma si è fatto ordine.
Al N° 52 alla destra del fiume Olonna nel territorio di LEGNANO ho riconosciute le vestigiadi una bocca di CASA CASTELLI già da longo tempo distrutta, essendo l’apertura nel detto servente della bocca in fregio d’Olonna di larghezza di brazza 5, e nel cavo d’erogazione trovansi poi un incastro di legno di larghezza tav. 19 punti 9 la soglia del quale incastro ho riconosciuta più bassa di tav. 6 dé nervili delli detti inferiori molini: questo incastro, dalle informazioni prese sul sito in atto di visita, non si chiude che in tempo delle PIENE, al di sotto del quale incastro entrano nella Roggia consecutiva buona parte delle colature dé prati superiori, del Ven.do OSPEDALE MAGGIORE di MILANO.
È stato detto in atto di visita, che esiste ancora in freggio all’Olonna la vecchia soglia della destra bocca distrutta, quale non ho potuto esaminare per non avervi potuto approssimare, atteso lo squarcio fatto all’imboccatura della Roggia.
Bocca detta SELVATICA alla sinistra dell’Olonna segnata al N° 53 nel territorio di San VITTORE, con spaglie, soglia e stivi di vivo in due porte, compreso lo stivo di mezzo tav. 33 punti 3 larghezza eccedente il prescritto delli ordini essendo la soglia della stessa più alta dell’inferiore nervile tav. 1 punti 9, dovendo essere in questo sito, secondo gli ordini più alta dello stesso nervile tav. 4: di questa bocca sono moltissimi gli utenti , dé quali il maggiore si è il sig. CARLO BOSSI, restituendosi le colature delle stesse dopo TRE molini.
CHIUSA di legno segnata N° 54 con capello per la maggior parte mancante, essendo anche più alta del prescritto degli ordini immediatamente di sopra della quale evvi scaricatore di legno di due portoni. MOLINO alla destra segnato al N° 56 situato nel territorio di LEGNANO, con QUATTRO rodiggini e spazzera vuota di una sol porta e soglia di vivo di ragione del sig. Conte don GIOVANNI PRATA, tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE COZZI.
Altro MOLINO alla sinistra segnato N° 55 nel territorio di san VITTORE con tre rodiggini e spazzera vuota di due porte, e soglia di vivo ad egual livello dell’altro molino stata registrata con la presenta dell’Officio in settembre dell’anno prossimo scorso quale molino è di ragione del sig. Dottore DIONIGGI VAJLATE, tenuto in affitto da GIOVANNI LAMPUGNANI.
Alli detti MOLINI sospesa la visita del fiume, e restitutomi in ora molto avanzata alla CASTELLANZA per il pranzo, dove era gionto il sig. Ingegnere Coll.to Provinciale GIOVAN CARLO BESANA CINQUEVIE, ha V.S.Ill.ma il dopopranzo tenuto Congresso per il provvedimento da darsi riguardo agli abusi, che si andavan scoprendo.
Dopo il qual COGRESSO col permesso di V.S.Ill.ma mi trasferii con lo stesso ing.re BESANA Alla città, giacchè il giorno 7 corr. Vegnente correva la solennità di PENTECOSTE, nella quale non si poteva operare, essendovi il giorno 8 di buon mattino trasferito alla continovazione della detta Visita Generale, avendo primariamente riconosciuto, che nel fiume Olonna superiormente alli infrascritti molini vi erano alcune piante impeditive il libero corso delle acque in parte cadute, da un fondo del Dottor VAJLATI tenuto in affitto dal suaccennato GIOVANNI LAMPUGNANI, al quale si è ordinato che le levasse.
Poco superiormente alli sovradetti molini evvi colatore alla destra dell’Olonna, per mezzo del quale si dovrabbero restituire le colature delle bocche delle GRAZIE e della bocca LAMPUGNANA segnata al N° 47.
MOLINO nel ramo alla sinistra in seguito, segnato al N°57 nel territorio di SAN VITTORE, con quattro rodiggini, e spazzera vuota, e soglia di legno di ragione del sig. Marchese MORIGGIA affittato al molinaro ANTONIO MARIA COZZI.
Immediatamente di sopra del qual molino evvi scaricatore di TRE portoni.
CHIUSA segnata N° 58 di legno molto grama, in altezza della quale non si è potuta riconoscere, perché non si è potuto approssimare alla stessa, frapponendosi lo scaricatore di legno del tutto gramo, essendo però la stessa sembrata più alta del prescritto dalli ordini.
MOLINO quasi parallelo al sovr° segnato al N° 60 situato in territorio di CANEGRATE con soglia di legno, QUATTRO rodiggini, e spazzera vuota di ragione del sig. Marchese CASTELLI, tenuto in affitto dal molinaro GIOVANNI BRESSI.
BOCCA segnata N° 59 alla destra del fiume nel territorio di CANEGRATE di ragione del sig. Marchese CASTELLI, con spalle di cotto, soglia, e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 punti 6 la soglia della quale resta circa p.ti 6 più bassa del prescritto dagli ordini, restando aperta questa bocca, secondo le informazioni prese tutta l’estate da Nostra Signora di Marzo, sino a quella di Settembre.
Immediatamente al di sotto del descritto MOLINO CASTELLI evvi un prato Nuovo di circa pert. 4
BOCCA destra dell’Olonna segnata al N° 61 nel territorio di CANEGRATE di ragione del sig. Marchese CASTELLI con spalle di cotto soglia e stivi di vivo in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 punti 10, la soglia del quale resta più alta dell’inferiore nervile circa tav. 3, qual bocca si è trovata con li catenacci e serrature, restando aperta tutta l’estate come sopra.
BOCCA segnata al N° 62 detta la bocca VIOLANTA, immediatamente di sopra all’infrascritta chiusa di ragione del sig. Conte BELLONE, situata in territorio di san VITTORE, con spalle di cotto, soglia e stivi di vivo di due portoni di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30, la soglia della quale si è ritrovata più alta circa tav. 4 dell’inferiore MOLINO, secondo prescrivono gli ordini.
Alla detta bocca si sono pure ritrovati li catenacci, e serrature, e secondo l’asserzione degli inferiori molinari sta aperta da qualche tempo a questa parte tutta l’estate, avendo li stessi molinari fatta istanza perché venghi la stessa regolata secondo lo stato antico,cioè di soli tre giorni di cadauna settimana.
CHIUSA in seguito segnata al N° 63 alla sinistra dell’Olonna per gli infrascritti due molini paralleli, qual chiusa di legno stata rinnovata pochi anni orsono, e dovendosi registrare col capello il giorni 25 Aprile 1768 in occasione si pose la soglia al molino dovendosi abbassare la detta chiusa di tav. 1 punti 9 per ridurla all’altezza prescritta dagli ordini essendo stata fatta forte opposizione a tale abbassamento del fu sig. GIOVANNI ANTONIO BARBAGLIA allora agente del sig. Marchese MORIGGIA, non si è rimesso il d° capello, come da mia relazione del g. 27 Aprile 1768, in seguito alla qual chiusa evvi lo scaricatore di cotto e vivi in due portoni.
MOLINO situato nel territorio di CANEGRATE segnato al N° 65 di ragg. Del sig. Marchese CASTELLI con soglia di legno, quattro rodiggini e spazzera vuota, tenuto in affitto da GIUSEPPE MONTOLO. Altro MOLINO alla sinistra nel territorio di san VITTORE segnato al N° 64 di ragione del Sig. Marchese MORIGGIA affittato al molinaro FRANCESCO MONTOLO in tutto simile al sovradescritto.
Essendovi trovato due piante al traverso del fiume al di sotto de sovrad.i molini si è ordinato che fossero levate. Entrando nel ramo alla sinistra le colature provenienti dalla bocca superiore N°53.
BOCCA segnata al N° 66 in territorio di CANEGRATE di ragg. In parte del sig. Marchese CASTELLI, in parte dei RR.PP. di Parabiago ed in parte del sig. Marchese CAVALLI, con spalle di cotto, e vivi, soglia e stivi di vivo, larga compreso il stivo di mezzo tav. 30 p.ti 9, secondo l’asserzione del camparo d’Olonna la maggior parte de prati che si adacquano con questa bocca sono tenuti in affitto dall’infr° molinaro inferiore per una quantità di pert. 80 quale coll’abbassamento delle spazzere del suo molino introduce tutte le acque nella detta bocca a di lui piacimento.
MOLINO di seguito segnato N° 68 del sig. Marchese CASTELLI situato nel territorio di CANEGRATE, con soglia di vivo quattro rodiggini e spazzera Vuota, tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE MONTOLO, essendo stata posta la detta soglia l’anno prossimo scorso con la presenza dell’Officio, con intelligenza che si dovessero tenere le porte dello scaricatore N° 67 più alte nel nervile sopra detto tav. 6 facendo queste l’officio di chiusa, mentre questo molino riceve le acque superiormente per diramazione a modo di partitore, le qual porte però in atto di visita si sono trovate più alte prescritto.
Bocca segnata al N° 69 situata nel territorio di SAN VITTORE di ragione del sig. Conte RESCALLI di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 29 ½ con soglia di vivo in altezza prescritta dagli ordini superiormente alla qual bocca evvi lo scaricatore del molino di TRE portoni.
MOLINO segnato al N° 70 di ragione del sig. Conte RESCALLI affittato al molinaro GIOVANNI PRATA situato nel territorio di SAN VITTORE con soglia di legno, ed QUATTRO rodiggini con spazzera vuota.
Poco superiormente allo stesso molino alla sinistra della roggia evvi uno scannone con incastro di legno di larghezza tav. 9 ¼ per l’adacquamento dell’Isolino del molinaro annesso allo stesso molino.
Bocca alla sinistra del fiume segnata N° 71 denominata la bocca CACCATOSSICO di largezza tav. 36 ½ compreso lo stivo di mezzo, larghezza eccedente gli ordini, con le spalle in cotto, soglia e due stivi di vivo, essendo quello nel mezzo di legno, alla qual bocca in atto di visita ho riconosciute le spalle, ed il coltellato sfasciati da rifarsi. Della detta bocca ne sono utenti molti particolari, fra li quali di maggior perticato lo è il sig. Marchese CAVALLI.
Chiusa segnata la N° 72 situata nel territorio di PARABIAGO stata registrata provvisionalmente con capello di legno in maggior altezza del prescritto dagli ordini attesa la istanza fatta dal sig. GIACOMO CORBELLINI – padrone dell’inferiore molino sul riflesso dell’irregolarità dell’infr° bocchello di Parabiago, e bocca Fossati al N° 74.
BOCCHELLO segnato al N° 73 alla destra dell’Olonna, qual estrae acqua per il RIALE di Parabiago, il modello del qual bocchello si è in una lastra di vivo con sforo largo tav. 6, altro tav. 2½ , larghezza ed altezza eccedente il prescritto dalli statuti.
Le acque di questo bocchello si consumano tutte all’adacquamento di molti prati, ed anche campi dello stesso territorio e luogo di PARABIAGO, non ritornandone più all’Olonna, mentre essendo tanta invetteratta la dispersione delle acque di questo riale, non ve ne sono neppure le vestiggia del vecchio FOSSO, che riconduceva le acque dello stesso all’ Olonna, questo secondo le informazioni prese in atto di visita dovrebbero restituirsi al di sotto del luogo di Nerviano.
Sentita Vs.Sigg.Ill.ma la suddetta viziosa dispersione di tutte le acque del RIALE sudd°, lagnandosi la COMUNITÀ istessa di PARABIAGO, che le venga tolto il beneficio di estrazione continova dell’acqua dell’Olonna stata alla stessa concessa con la condizione di restituirla all’Olonna senza che si disperda in adacquamenti, si è degnato la V.S.Ill.ma di trasferirsi il dopo pranzo del g. 11 detto di Giugno alla visita sello stesso RIALE, e di lui diramazioni, picciol tippo del quale rassegno a V.S. Sigg. Ill.ma marcato con la lettera F. nel quale potrà V.S.Ill.ma comprendere al N° 1 il sovradetto bocchello alla destra dell’Olonna, sepreggiando i l RIALE in seguito al N°2 dove si trovano due scannoni alla sinistra, per mezzo dè quali si estrae acqua per il prato del sig. Marchese CRIVELLI CAVALLO, ed alli N° 3 e N° 4 sono altri due scannoni, alla destra per l’adacquamento di due piccioli prati del sig. Marchese CASTELLI.
Dalli N° 6 sino al N° 7 vi sono undici scannoni ad ambo le parti del detto RIALE, quali servono all’adacquamento dei vari prati, e campi del sig. Don CARLO ANTONIO CRIVELLI, alcuni dei quali fatti di nuovo essendo CAMPI e VIGNE.continuava lo stesso RIALE parallelo ad un accessio in fine del quale poco superiormente al luogo di PARABIAGO in ponto al N° 8. si fanno varie diramazioni servendo la roggia alla sinistra per li prati della casa Moriggia: la marcata N° 10 per li prati di ANTONIO MARTINETTI livellario del sig. Marchese CRIVELLI CAVALLO, e la roggia N° 11 si è la continovazione dello stesso RIALE di PARABIAGO, nel quale vi sono molti scannoni per introdurre le acque nelle case, orti, e giardini di vari particolari, terminando in parte in un orto del sig. don GIOVANNI BATTISTA CRIVELLI in parte nell’orto del sig. don GIUSEPPE MAGGI segnato N° 18, in parte nelli prati del MONASTERO delli RR.PP CISTERCENSI di Parabiago, e del sig. GIACOMO CORBELLINO, segnati N° 20 e 21, ed in fine in altri Prato del monastero sudd° servendo anche con roggia N° 12 all’adacquamento di un prato della PARROCCHIALE dello stesso luogo di Parabiago in occasione della visita fece Vs. Sigg. Ill.ma chiamare CESARE CAVALEO console del detto luogo di Parabiago dal quale fu riferito che le acque si prendono a discrizione da Latterali Possessori di fondi con grave incomodo dei terrieri, quali continuamente si lagnano dello spoglio che ivi vien fatto del suo.
BOCCA segnata N° 74 alla destra della Roggia Molinara immediatamente al disopra dell’infr° Molino situata nel territorio di PARABIAGO di ragg. per la maggior parte del Ven.do MONASTERO dei RR.PP. CISTERCENSI di PARABIAGO ed in parte del sig. Marchese CASTELLI, in parte del sig. GIACOMO CORBELLINO successo al Marchese FOSSATI, ed in parte del sig. RAMOLINO.
Questa bocca è di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 ½ con spallo di cotto, stivi di vivo, soglia di vivo più bassa tav. 1 ½ di quanto prescrivono gli ordini essendovi dopo la suddetta soglia TROMBA con sbavato, a pendenza tutte cose proibite dagli ordini sudd. del fiume, avendovi trovate anche le porte molto traversanti, come Vs. Ill.ma ha riconosciuto il suaccennato g. 11 Giugno con l’occasione che si è portato in visita al Bocchello di Parabiago.
Secondo l’asserzione del Molinaro abitante nell’immediato Molino inferiore la detta Bocca si tiene aperte da Nostra Signora di Marzo sino a quella di Settembre assicurandosi le di lei Porte con catenacci e serrature, avendo in atto di visita fatto istanza lo stesso molinaro perché venghi limitato l’uso di questa Bocca, mentre in tempo di scarsezza le assorbisce la maggior parte delle acque.
Per provvisionale provvedimento ha ordinato V.S.Ill.ma che si ponesse una soprasoglia nella detta altezza tav. 1 ½ rendendo così la detta bocca riguardo all’altezza prescritta dagli ordini in seguito alla qual soglia ha ordinato, che si facesse il pavimento della tromba ad egual livello della soglia a norma del prescritto dagli ordini successi come in fatti fu eseguito, attese le insinuazioni passate da Vs.Sigg. Ill.ma al Rev.mo Padre ABBATE BIGATTI ed all’Agente in Canegrate del sig. Marchese CASTELLI.
MOLINO segnato N° 75 nel territorio di PARABIAGO di ragione del sig. GIACOMO corbellino successo al sig. Conte FOSSATI, con soglia di legno QUATTRO rodiggini, e spazzera vuota tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE del FRATE.
Chiusa alla dritta dell’Olonna segnata al N° 76, situato nel territorio di PARABIAGO, per l’infr° molino del sig. Marchese MORIGGIA, qual è di legno senza capello, stata rinovata da dieci anni a questa parte, essendo la di lei fodera, e coltellato di cotto posteriore alla spalla più alta del nervile del molino circa tav. 9 .
Scaricatore in seguito tutto di vivo segnato al N° 77 con TRE portoni.
MOLINO segnato N° 78 di ragione del sig. Marchese MORIGGIA nel territorio di PARABIAGO con soglia di legno, QUATTRO rodiggini e spazzera vuota di una sol porta tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE PASQUINO.
Inferiormente al suaccennato molino fu ordinato, che si levassero alcune piante attraversanti l’alveo dell’Olonna, ed inferiormente alla sovradescritta chiusa N° 76 avendo riconosciuto un vecchio Isolino tutto boscato con varie piante, avendone fatte relazione state sono spediti precetti alli inferiori perché fosse levato.
Bocca segnata N° 79 di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI della CROCE, e del sig. Don ANTONIO PEREGO, qual bocca è con soglia, e stivi di vivo, essendo però di legno, quello nel mezzo di larghezza tav. 30, la soglia della quale è rispetto all’altezza, a norma degli ordini, essendo però la TROMBA con SBARRATO, e caduto avendovi trovate le porte alzate con catenacci, e serrature, restando aperte le dette bocche da Nostra Signora Marzo a quella di Settembre.
Bocca segnata N° 80 immediatamente in seguito alla sovrad.a di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI suddetto, ed altri utenti, con spalle di cotto, soglia, e stivi di vivo in una sol porta di larghezza tav. 18 ¼ a norma degli ordini rispetto all’altezza della soglia, avendo però riconoscere le spalle inferiori della tromba rotte, ed il coltellato a dovere, restando pure questa bocca aperta tutta l’estate.
Chiusa alla destra dell’Olonna segnata N° 81, quale serve per sostenere le acque di beneficio dell’infradescritto molino, qual chiusa di legno, mancante per metà il cappello, attesa la di lui vetustà essendo già da qualche tempo stata rifatta con rizzolone posteriore più alto nel nervile dell’infr° molino circa tav. 11
Scaricatore alla destra della roggia molinara, segnata N° 82 di TRE portoni con spalle di cotto, e vivi e suoi stivi di legno, essendovi in uno di detti portoni la mezza porta, atteso che nell’infrascri° molino per essere doppio non vi è spazzera vuota.
MOLINO DOPPIO in seguito segnato al N° 83 situato nel territorio di PARABIAGO di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI della CROCE con soglia di legno, e SEI rodiggini senza spazzera vuota, ed immediatamente al disopra di questo molino alla destra della roggia molinara si è trovato scoannone per l’adacquamento dell’ISOLINO del molinaro di circa pert. 5
CHIUSA segnata N° 84 per l’infrascritti due molini quali in atto di visita si è ritrovata senza capello, quale però è stato posto alla presenza dell’Officio nel prossimo scorso Agosto in altezza di tav. 6 al disopra ( o di sotto?) del più del nervile dell’immediato inferiore molino.
MOLINO segnato N° 85 in territorio di PARABIAGO di ragione dei RR.PP. OLIVETANI di NERVIANO, con soglia di legno, TRE rodiggini e spazzera vuota tenuto in affitto dal molinaro ANTONIO LOMBARDI.
Superiormente alla descritta chiusa si dirama l’Olonna per altro molino infradescritto, nella roggia molinara del quale alla sinistra evvi scaricatore di tre portoni, con spalle di cotto e vivi segnato N° 86, ed N° 87. sottopassano alla stessa roggia molinara parte delle colature provenienti dal territorio di Parabiago.
Bocca segnata N° 88 immediatamente al disopra dell’infr° molino, qual è situato nel territorio di PARABIAGO di ragione, dei suddetti RR.PP. OLIVETANI di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 31, la soglia del quale è all’altezza prescritta dalli ordini tenendosi aperta tutta l’estate da Nostra Signora di Marzo sino a quella di Settembre.
MOLINO in seguito nel suddetto territorio di PARABIAGO di ragione dei RR.PP. OLIVETANI di NERVIANO con soglia di legno tre rodiggini, e spazzera vuota, tenuto in affitto dal molinaro LOMBARDI suddetto.
Il giorno nove, si incominciò la visita alla chiusa alla destra dell’Olona segnata N° 90 di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI della CROCE del territorio di NERVIANO, qual chiusa è di legno tutta logora, e con cappello la maggior parte mancante, in seguito alla qual Chiusa evvi scaricatore di due Portoni con le spalle di cotto e vivi soglia e stivi di vivo.
BOCCA alla sinistra della Roggia Molinara segnata N° 91 di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI suddetto, e sig. DonGIOVANNI FONTANA situata nel territorio di Nerviano in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 31, la soglia del quale è di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 28 punti 10, la soglia della quale Bocca è più alta del coltellato, qual è in piano e la spalle della tromba senza sbarrato.
MOLINO segnato al N° 93 nel territorio suddetto del Molino accennato dal suddetto sig. Don ANTONIO CRIVELLI , qual soglia di legno, QUATTRO rodiggini e spazzera vuota affittato al molinaro ALBERTO MORONI. L’altezza della soglia di questo Molinoriguardo al Cappello della Chiusa, e rispetto alla soglia della Bocca Superiore, non si è potuta prendere per essere levata l’acqua per ripiantare il Molino.
Alla sinistra della Roggia Molinara quasi di contro al sovrascritto scaricatore si è trovato uno scannone, con porta d’Incastro larga per l’adacquamento di un Prato del sig. FRANCESCO CRIVELLI nel territorio di Nerviano.
CHIUSA alla destra dell’Olona segnata n° 94 per l’infr° Molino del sig. Don FRANCESCO CRIVELLI, qual chiusa è di legno con cappello per un terzo mancante la sommità del quale resta circa tav. 2 più alta del prescritto dagli ordini assendo alla stessa Chiusa istante dal Molino di cento trabucchi: Tra la suddetta Chiusa ed il Mulino evvi alla destra della Roggia Scaricatore di TRE portoni con spalla di cotto a vivi, e pocco superiormente all’infrascritto Molino evvi una Bocca segnata N° 96, con spalle di cotto, soglia a stivi di vivodi larghezza da stivo a stivo tav. 14 ¼ alla sboccatura del quale evvi coltellato con un’oncia immediata di caduta e pendenza in seguito, essendo più alta di nervile dell’infrascr° circa tav.3 ed è di ragione del sig. Don FRANCESCO CRIVELLI per l’adacquamento di un Prato in ISOLA di part. Circa 24.
MOLINO DOPPIO detto della COLORINA segnato N° 97 situato nel territorio di NERVIANO di regione del sig. Don FRANCESCO CRIVELLI, con soglia di SEI rodiggini senza spazzera vuota, tenuto in affitto rispetto a rodiggini TRE da FILIPPO MUSAZZI e per gli altri TRE dal CARLO RADRIZZANI.
Tutte le colature dei Prati di regione del Ven.do MONASTERO dei RR.PP. OLIVETANI in NERVINO si restituiscono all’Olona Maestra per mezzo di due colatori il primo dei quali sbocca nell’Olona alla dritta poco superiormente all’unione del Morto con Roggia proveniente dai Molini, e l’altro inferiormente sovradescritto entra pure alla destra del fiume.
Passa il Fiume OLONA per la terra di NERVIANO dividendola in due per comunicazione del quale trovasi a anto della Chiesa dé RR.PP. OLIVETANI in PONTE di COTTO in TRE ARGRI mantenuto dalla COMUNITà marcato nel Quinto ed ultimo Rippo al N° 1, di larghezza fra tutti e TRE gli ARCHI brazza 20 T.6 compresa la grossa dei PILONI, essendo il sesto dell’ARCO di mezzo più alto del Fondo dell’Olona braccia 3 tav. 8 poco del sovrad° PONTE ne vada un altro mantenuto dal sig. GEROLAMO ROSSI segnato N° 2 di un sol ARCO e freggi di vivo, largo braccia 10 tav. 5, più altoin sesto del volto del fondo dell’Olona Braccia 3 tav. 2.6 e serve per passaggio della Casa da NOBILE al Giardino del suddetto sig. ROSSI.
Poco dopo si dirama il fiume Olona, riunendo prima di arrivare all’infr° Chiusa avendo riconosciuto in atto di visita al sito dalla diramazione un ragguardevole giarrato di estensione d’Isolino, che impedisce il libero corso dell’acqua del Fiume, e dal ramo sinistro sorte una Bocchetta d’acqua, qual gira per un GIARDINO, VIGNOLO,e PESCHERIA del sig.don FRANCESCO CRIVELLI, indi si restituisce all’Olona
Chiusa segnata n° 4 di legno senza cappello, essendovi qualche vestiggia del vecchio appello, qual per la di lui vetustà rasta più basso della Chiusa stata ritrovatada qualche tempo la sommità della quale è più alta del nervile del Molino circa tav.12 essendovi fra le chiuse del Molino, scaricatore di sinistra della Roggia Molinara per fugare le acque in tempo di piena segnato n° 5
MOLINO segnato n° 6 situato nel territorio di NERVIANO con QUATTRO rodiggini, e spazzera vuota di ragione del sig. Don ANTONIO CRIVELLI della CROCE affittato a GIOANTONIO MONTOLO.
Da NERVIANO sino a questo Molino, anche secondo l’asserzione dello stesso molinaro l’alveo del fiume resta molto ingombrato di giarrati.
Bocca segnata n° 7 detta la Bocca CANTURA situata alla destra del fiume Olona poco al disotto del LAZZARETTO di NERVIANO, qual è con spalla, soglia e stivi di vivo in due portoni di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30, di ragione dell’EREDITA’ LUCINI, e dello RR.MM. di Santa MARIA della VALLE.
Bocca segnata N° 9 di ragione dei RR. PP. OLIVETANI di NERVIANO situata in territorio di NERVIANO alla sinistra del fiume, con spalle di cotto, soglia, stivi di vivo di una sol porta di larghezza tav.14 punti 9, più alta dell’inferiore nervile circa tav.3 dovendo in questa situazione essere solo di tav. 2 più alta.
Bocca detta MERCURIA in seguito segata al n° 10 di ragione dell’EREDITA’ LUCINI, del sig. Conte LUIGI ARRIGONI, del sig. Don ALESSANDRO GRASSI, e dal sig. don ALESSANDRO BESOZZI.
La detta Bocca in atto di visita si è ritrovata con la soglia rotta, la tromba con sbarrato, e pendenza, e le spalle bocca N° 8 di regione dell’eredità LUCINI situata nel territorio di POJANO di una sol porta di larghezza tav.15 p. 9 essendo la soglia di vivo più alta dell’inferiore nervile circa un’oncia alla quale si è riconosciuta la necessità di farsi riadattare lo stivo destro e la porta traversante.molto sfasciato, e mancanti, cosicchè anche a porta chiusa estraeva una considerevole quantità d’acqua. Rappresentato a Vs.Sigg. Ill. ma lo stato di questa Bocca si è servita la S.V.Ill. ma di ordinare che la detta Bocca MERCURIA fosse interrata, e data in salvaguardia al Console di POJANO, come infatti fu eseguito avendola poi con Decrato della stessa S.V.I. riaperta in occasione, che con presenza dell’ufficio, nel prossimo scorso Luglio, fu di nuovo rifabbricata in tutto a norma delli Ordini del Fiume.
Chiusa di legno seganta N° 11 immediatamente al di sotto della descritta Bocca MERCURIA registrata con cappello la sommità del quale è più alta del Molino circa tav. 10.+ In seguito alla Chiusa suddetta ed il Molino evvi scaricatore di vivo in due portoni segnato n° 12
Molino segnato n° 15 situato nel territorio di POJANO con soglia di legno, QUATTRO rodiggini e spazzera vuota, di ragione dell’eredità di LUCINI tenuto in affitto dai fratelli PAOLO MORONI.
Immediatamente di sopra di questo Molino alla sinistra evvi Bocca sognata N° 13 di una sol porta larga tav. 13.5, con spalle di cotto, stivi, soglia di vivo più alta del Nervile tav. 3 servendo all’adacquamento dell’isolino di circa pert. 8, ed alla destra evvi altra Bocca segnata N° 14 in tutto simile per l’adacquamento di un prato pert. 12 circa.
Sono stati avvertiti li suaccennati FRATELLI MONTOLI abitanti nell’ultimo MOLINO perché facessero levare li quattro ghiarati dal LAZZARETTO di NERVIANO sino al loro Molino.
BOCCA denominata PISSAVACCA segnata N° 16 di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 30 essendovi la soglia di vivo più alta, riguardo all’inferiore Molino, ed alla Bocca CUSANA infradescritta, di quanto prescrivono gli ordini, per la qual cosa gli utenti della stessa hanno fatto istanza in atto di visita, nominativamente il fattore del sig. Conte GIO BATTA MILESIO, anche a nome degli utenti che sono la sig.ra Contessa DAUN CICOGNA, il dott; GIO BATTA e GIACOMO- FRATELLI BIANCONI, ed il sig. Don CARLO SCORPIONI: Si avverte che per Questa Bocca non si restituiscono le colature al fiume. Chiusa di legno in seguito segnata n° 17 senza cappello per infr° Molino della Casa LITTA, la sommità della quale è più alta del Nervile del Molino, circa tav. 9
Bocca CUSANA segnata N° 16 alla sinistra della Roggia Molinara, in due porte di larghezza compreso lo stivo di mazzo tav. 31, con soglia di vivo più alta di tav.1 del nervile inferiore, dovendo esssere più alta dello stesso tav.2, avendo riconosciuto in atto di visita, che questa bocca aveva il coltellato più basso della tromba più bassa tav. 5.5, della soglia, e le spalle rotte, della qual Bocca ne sono Utenti gli EREDITA’ LUCINI, il sig.Marchese Litta e varij altri.
Quasi di contro alla sovr° Bocca trovasi alla destra della Roggia Molinara Scaricatore di vivo in due Porte segnato n° 19.
MOLINO segnato n° 20 situato nel territorio di POJANO di regione di S.ECC. il Marchese LITTA con soglia di legno, QUATTRO rodiggini e spazzera vuota tenuto in affitto del Molinaro ANTONIO MALACRIDA, e AL quale fu ordinato di levare il ghiarato superiore.
Al disotto dell’ultimo descritto Molino trovasi CANALe DI legno SOPRA IL f.o. qual serve per trasportare le acque della Bocca MERCURIA all’adacquamento di un Prato del sig. ALESSANDRO BESOZZI, il Giardino deegli EREDI LUCINI e il piccol prato del sig. ALESSANDRO GRASSI, tutti in POJANO, e poi sottopassa l’OLONA il PONTE di COTO e VII in un ARCO per la strada, che conduce in detto luogo.
Immediatamente in seguito al detto PONTE dove l’OLONA si risvolge alla destra, di fronte allo stesso Fiume nella sponda di sinistra ho riconosciuto scannone aperto dal sig. ALESSANDRO BESOZZI , all’imboccatura del quale in atto di visita ho riconosciuta una Portina d’Incastro posticcia con terrapieno posteriore, ciò nonostante il quale scorrevano le acque sotto allo stesso in molta quantità servendo per l’adacquamento di un prato detto il PRATO del PARADISO del sig.BESOZZI suddetto.
Intesa V.S.Ill. ma l’esistenza del suaccennato scannone, ha ordinato che fosse lodevolmente interrato, e chiuso con palificazione doppia, indi dato in salvaguardia al Console di POJANO, il che fu eseguito come da relazione, relazione dello stesso Console.
Bocca detta “della Madonna” segnata n° 21 di una sol porta di larghezza tav. 11.5, e soglia di vivo più alta del tav.3 del nervile dal molino inferiore essendo questa Bocca di ragione del sig. Don ALESSANDRO GRASSI e del sig. ALESSANDRO BESOZZI.
Chiusa segnata n° 22 per l’infrascritto MOLINO DOPPIO registrata con cappello, la sommità della quale è più alta del nervile del Molino di circa tav.8 essendovi infine della stessa chiusa lo scaricatore di legno.
MOLINO DOPPIO segnato n° 23 situato nel territorio di POJANO, con soglia di legno di SEI rodiggini, tre dei quali del sig. Don ALESSANDRO GRASSI affittati a GIOVANNI SQUELLARO, e gli altri TRE del sig. ALESSANDRO BESOZZI affittati ad AMBROGIO LOMBARDI.
Bocca detta “SIMONETTA” segnata N° 24 alla sinistra dell’Olona in territorio di POJANO di ragg. del sig. IGNAZIO e Don CARLO fratelli FERRARI, in due porte larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 3 essendovi gli stivi, e la soglia di vivo, più alta dell’inferiore nervile tav.3, in seguito alla quale soglia in atto di visita si è veduto il coltellato con pendenza.
Chiusa per il Molino BIANCONI segnata n° 25 qual è di legno senza cappello: in seguito alla qual Chiusa alla sinistra della Roggia molinara trovasi lo scaricatore segnato al n° 26
Bocca bocca detta “TRINCHERA” segnata n° 27 alla destra della Roggia Molinara con due porte di larghezza compresa lo stivo di mezzo di tav. 33 punti 10 con stivi, e soglia di vivo. Di questa Bocca ne sono utenti li sigg. Marchese BELLINI, contessa DAVON CICOGNA,
sig. SCORPIONI, sig. GIO BATTA e FRATELLI MILESIO, sig.dott. e fratello BIANCONI.
Bocca segnata N° 26 di ragione del Ven .do CAPITOLO di SAN BABILA, in questa cittàdi un sol porta larga tav. 13 punti 9 con soglia di vivo, più alta mezz’oncia in circa del nervile del vicino Molino.
MOLINO se nato N° 29 nel territorio di POJANO, tutto di vivodi TRE rondiggini, e spazzera vuota di ragione del sig. dott. GIO BATTA e GIACOMO fratelli BIANCHI TENUTO IN AFFITTO DAL MOLINARO GIOVANNI ALBINO, quale pure tiene in affitto circa pert. 30 di prato, che si adacqua con le Bocche immediatamente di sopra del Molino, avendo pure lo stesso molinaro uno scannone per l’adacquamento di circa part. 5. Avendo in atto di visita ordinato allo stesso molinaro di rilevare il ghiarratosuperiore allo stesso Molino.
Chiusa n° 30 con spalla di vivo, passoni, fodera, e cappello di legno per l’infr° Molino, ed al disotto della stessa trovarsi la Bocca detta di San GIULIO – se nata n° 31 i ragione del sig.IGNAZIO FERRARIO di due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 32, con stivi e soglia di vivo più alta dell’inferiore nervile tav.2 secondo prescrivono gli ordini. Avendo riconosciuto in atto di visita che il coltellato con qualche pendenza e la spalla con sbarrato. MOLINO segnato al N° 32 ei ragione del sig. IGNAZIO FERRARIO nel territorio di POGLIANO, (Pojano) affittato al Molinaro CARLO ANTONIO LOMBARDI, di TRE rondiggini, con spazzera vuota di due porte, la soglia di vivo del qual Molino è stata posta quattro anni orsono alla presenza dell’Officio, e regolato il livello secondo prescrivono gli Ordini con la soglia della bocca superiore, Immediatamente sopra dello stesso Molino, scaricatore di vivo con Tre portoni e nella spalla di destra del Nervile ho riconosciuto una scannona per l’adacquamento dell’Isolino di circa pert. 6, ritenendo pure, che lo stesso molinaro tiene in affitto prati per circa Petiche 48, adacquati con le acque delle superiori Bocche ho rilevato in atto di visita, che tutti li colatori per li quali si deve restituire le acque de prati della signora Contessa CICOGNA erano in necessità di un lodevole spurgo, perciò si è mandato avviso ad ANTONIO CANI fattore abitante in Pojano della suddetta signora contessa perché facesse ciò eseguire.
Al sito marcato nel tipo al N° 33, vi sono le vestiggia di una vecchia CHIUSA ABBANDONATA, alla quale si è surrogata la CHIUSA di VIVO segnata n° 35, stata registrata con la presenza dell’Officio nel giorno 7 settembre 1768.
Bocca detta “LUVINA” segnata N° 34 di ragione del sig. don CARLO PUSTERLA, qual è in atto di visita si è ritrovata la soglia di vivo rotta in tre pezzi, le spalle, ed il coltellato tutto rotto, ed in parte, mancante, e le porte tutte rotte. Lo stato della qual Bocca acendo Vs. sig. Ill. ma inteso ho ordinato, che fosse interrata e data in salvaguardia al Console di VENZAGO, nel qual territorio si trova la stessa Bocca, come in fatti fu eseguito, ritenendo che le colature dalla suddetta Bocca è già da lunghissimo tempo, che non ritornano al Fiume, per essere del tutto persi li colatori.Bocca alla destra della roggia molinara denominata la Roggia BARBOVA segnata al N° 36 in territorio di VENZAGO, in due porte di larghezza, compreso lo stivo di mezzo tav. 21, con stivi di vivo e soglia più alta dell’inferiore nervile tav. 3: Le colature di questa Bocca in parte ritornano al Fiume, e la maggior parte si consumano nei prati nuovi del sig. Conte BARBO, sig. dott. MILESIO, e sig. don GEROLAMO d’ADDA.
MOLINO segnato al n° 37 di ragione del sig. IGNAZIO FERRARIO con soglia di legno, TRE rodiggini, e spazzera vuota, tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE ROSSI, quale pute tiene in affitto part. 28 prato adacquato con acqua della stessa Roggia BARBO.
Alla sinistra dell’Olona poco superiormente della infra scritta Chiusa evvi SCANNONE, alla imboccatura del quale ho riconosciuti due passoni per stivi, ad un pezzo d’asse per la portina largo tav. 6½ per mezzo del quale si adacqua un Prato di circa pert. 12 di ragione del sig. Conte don ALFONSO VISONTI tenuto in affitto dal molinaro abitante all’infrascritto Molino.
Chiusa segnata N° 38 di legno registrata con cappello la sommità del quale è più alta del nervile di circa tav. 8½, attesa la fodera e coltellato posteriore più alta del cappello tav. 1½, ed in segiuto alla stessa chiusa evvi lo scaricatore di DUE porte con spalle di cotto e stivi di vivo.
MOLINO segnato al N° 39 in territorio di VENZAGO di ragg. del suddetto sig. Conte don ALFONSO VISCONTE, con soglia di vivo, TRE rondiggini, e spazzera vuota tenuto in affitto dal molinaro GIUSEPPE LOMBARDI.
Continovando la visita il giorno 12 giugno mi portai a visitare il colatore Maestro in in fine dei Prati dell’Eredità LUCINI in territorio di POJANO nel qual colatore si uniscono le acque decadenti dei Prati della stessa EREDITA’ ed del sig. ALESSANDRO GRASSI, quali si adacquano con disopra descritta Bocca Cusana, qual Colatore attesa la di lui situazione, porta le di lui acque in parte al levante ed in parte al ponente, secondo fu anche riconosciuto nello stesso antico del fu ingeniere BARCA.
Alla parte di levante trovai il detto Colatore otturato da un alto torione stato ad arte fatto perché le dette colature non potessero scorrere nel vecchio colatore parallelo ad un accessio, che conduce al CASTELLAZIO, ed a quello dell’Olona, restando per detto sostegno tutto invastato il detto largo colatore con una considerevole quantità d’acqua, mentre dalla parte di ponentedovendo le acque dello stesso colatore non potevano tutte avere il libero corso: Avendo colla stessa ocasione riconosciuto tre SCANNONI alla parte di mezzogiorno dello stesso colatroe , per mezzo delle quali mediante l’invaso suddetto si adacquano alcuni campi tenuti in affito del molinaro CARLO ANTONIO LOMBARDI e dal massaro FILIPPO PREATTONE, coll’opera dei quali, da me fatti chiamare; è fatto otturare li suaccennati scannoni, e fatto levare il terrone affinchè le acque per mezzo dell’accenato colatore paallelo all’accessio, scorressero liberamente nel fiume.in atto dalla qual opera essendo sopraggiunto GIULIO FARINA figlio di Giuseppe, Camparo dei beni dell’eredità LUCINA, abitante in POJANO, al quale ordinai, che non avesse per l’avvenire in verun modo alterare le cose lasciandole decorrere le acque per li antichi suoi Cavi.
Mi portai in seguito a riconoscere il BOCCHELLO della COMUNITA’ di RHO alla sinistra dell’Olona al sito marcato al N° 40 con frontale di cotto e vivi, nel quale evvi uno sforzo in una lastra di vivo di luce in larghezza tav. 6½, alto tav. 1 punti 8 lungo tav. 4 punti 9.
Al di sopra dello stesso sforo ho visto altra rottura a modo di bocchello irregolare di luce in largheza tav. 9, punti 9 altezza tav.2 avente anche ritrovata la spalla destra in parte rotta, cosicchè anche si introducevano anche per questa rottura le acque del fiume, scorrendo le dette acque sino al RIALE di RHO, quali si consumavano all’adacquamento di vari prati, l’andamento del qual bocchello rilevato in atto di visita rassegno a Vs. sig. Ill ma marcato con la lettera G
Poco al disopra del sovradescritto bocchello ho riconosciuto una
spallificata di passioni, ed asse per sostenere le acque a
beneficio dell’infradescritto molino essendo stata del tutto
distrutta la Chiusa.
Bocca segnata n°41 alla de. della Roggia Mol.ra detta la Bocca della PROPOSITURA di RHO di una sola porta larga tav.14 punti 2, con spalle di cotto, stivi e soglia di vivo, più alata circa tav. 4 del Nervile del Molino. Con questa Bocca si adacquano i prati della PREPOSITURALE di RHO e le colture delle quali servono immediatamente di sotto pe l’adacquamento di un prato di circa pert. 27 di ragione di S.E. il Marchese SERBELLONI, nel territorio di PREGNANA del qual prato è stata fatta di nuovo da cinque anni a questa parte.
MOLINO segnato al N° 43 situato nel territorio di RHO di regione della PREPOSITURALE di detto luogo, con soglie di vivo, TRE rodiggini e spazzera vuota di due porte, tenuto in affitto da GIOVANNI SCULE’.
Immediatamente di sopra del descritto Molino evvi scannone alla sinistra con portina per l’adacquamento dell’ISOLINO, quale si può adacquare solo per circa pert. 4.
Bocca detta “MARGARITA” segnata n° 44 di ragione del sig. Conte GORRANI, con due porte di larghezza Bocca Prepositura di Rho compreso lo stivo di mezzo tav. 29 p.ti 2 con spazzara di cotto, stivi e soglia di vivo più alta di quanto prescrivono gli ordini, stata così registrata pochi anni orsono con la presenza dell’Officio: avendo la posta dell’antico livello per essere molto distante dal Molino, che avrebbe portato un’abbassamento considerevole, ed anche sul riflesso che le colature di questa bocca non ritornano nel Fiume.
Al di sotto di questa si sono fatte levare varie piante cadute nel Fiume di ragione del sig. IGNAZIO FERRARIO.
Bocca segnata al N° 45 in territorio di RHO di ragione del sig. Marchese Abbate VISCONTI di MODRONE, con due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 28 p.ti 3, con soglia di vivo più alta di un oncia circa dell’inferiore nervile.
CHIUSA di vivo segnata N° 46 alla destra del Fiume, e registrata col cappello la sommità del quale è più alta del nervile del Molino tav. 10 punti 9.
Immediatamente di sopra all’infrascritto Molino alla sinistra della Roggia Molinara ho riconosciuti DUE SCANNONI, nei quali evvi porta d’incastro per caduno di larghezza tav.10 1/4.
Servendo all’adacquamento di un prato coerente dello stesso sig. Marchese Abbate VISCONTI di MODRONE, essendosi alla destra lo scaricatore segnato N° 47 ed ivi vicino altro SCANNONE per l’adacquamento di DUE ISOLINI, tenuti in affitto dal Molinaro in quantità fra amba di circa pert. 9.
MOLINO segnato al N° 48 in territorio di RHO di ragione del sig. Marchese Abbate VISCONTI MODRONI, al quale evvi soglia di vivo con TRE eodigini, e spazzera vuota, affittati al molinaro GIUSEPPE MALACIDA, al quale ho ordinato in atto di visita di levari varij giarrati superiori al di lui Molino.
Bocca detta “dé POMI” segnata al N° 49 nel territorio di LUCERNATE, di ragione del sig. Conte GORRANI, qual è in una sola Porta larga tav. 17 punti 3 con soglia di vivo il livello della quale non si è preso attesa la distanza dell’inferiore Nervile, si è però riconosciuto a questa Bocca le spalle e la porta riffarsi ponendosi il cappello alla parte destra del fiume, qual era mancante.
BOCCA detta “CERTOSINA” segnata al N° 50 situata nel territorio di LUCERNATE, di ragg. dei RR. PP. CERTOSINI in GAREGNANO in due porte di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 28 punti 8 con soglia e stivi di vivo in seguito alla qual soglia evvi il coltellato in pendenza, e le spalle con sbarrato, rittenuto che questa Bocca, quanto la Bocca MARGARITA e quelle dé Pomi non restituiscono le colature al Fiume.
Bocca segnata n° 51 immediatamente di sopra del PONTE di VIVO per la strada di RO’ a LUCERNATE denominata la Bocca CAVALLERA di ragione del sig. Conte Della RIVIERA, sig. Conte Canonico PERINO, e del COLLEGIO dei RR. PP. OBLATI di RHO, qual bocca è in una sol porta larga tav. 19 p.ti 3 con stivi e soglia essendovi coltellato con pendenza, el le spalle con qualche sbarrato, ritenendo che anche questa bocca non restituisce le colature al fiume.
Dal detto PONTE sino all’infr° Molino sono fatte levare molte piante dé RE. OBLATI e del sig. Conte ALFONSO VISCONTI, erano cadenti nel fiume.
Chiusa alla sinistra dell’Olona segnata al N° 52 in territorio di RHO, qual è di Bocca CERTOSINA di cotto con cappello di vivo, la sommità del quale è più alta circa tav. 7 del nervile del Molino.
MOLINO in seguito segnato n° 53 dei RR. PP. OBLATI di RHO, con soglia di vivo, TRE rodiggini, e spazzera vuota di due porte tenuto in affitto dal Molinaro ANTONIO ROSSI, al quale si è ordinato lo spurgo delle luci della di lui Roggia Molinara.
Dal sovr° Molino sino all’inferiore PONTE detto di San MARTINO ho riconosciuto varie Piante che hanno il loro piede nell’ Olona, e sono cadenti, per le quali si è avvertito il fattore delli RR. PP. affinchè le facesse levare, essendovi di loro ragione.
PONTE di COTTO, e vivi in un ARCO per la strada che dal BORGO di RHO’ conduce a VIGHIGNOLO, e dalla Chiusa entrando pure un CAVO parallelo alla strada di Rhò in tempo delle piene, le acque provenienti dal BOZZENTE per mezzo del quale si dovrebbero restituire le acque del Bocchello di Rhò se non fossero sostenute dall’adacquamento dé Prati.
BOCCA detta “FOGORERA” segnata al N° 54 situata nel territorio di RHO di ragione del sig. Conte don ALFONSO VISCONTI con soglia di vivo, e una sol porta larga tav. 18 quale in atto di visita si stava rifacendo a proprio poco disotto della descrittaRoggia sottopassa il Fiume la strada che conduce da RHO’ a FIGINO per mezzo di un PONTE in COTTO detto della FOGORERA. Si fa memoria che le acque di questa bocca non ritornano al fiume.
BOCCA segnata n° 55 nel territorio nel territorio di SEGRATE denominata la bocca MORONERA di e ragg. dell’IMPERIALE MONASTERO MAGGIORE di questa Città con soglia e stivi di vivo in una sol porta larga tav. 12 punti 4 quale secondo le informazioni avuto in atto di visita si tiene aperta dalle ore 21 di Giovedì sino alle ore tre di sole del lunedì di caduna settimana da Nostra Signora di Marzo, sino a quella di Settembre.
Il giorno 13 seguente Giugno mi trasferì per continovazione della visita in detto luogo di SERBIATE, ossendo stata da Vs. sigg. Illna spedito a tutto grande canegrate il sig. ing.re Collegiato GIO CARLO BESANA CINQUEVIE per riconoscere il disordine accennati nel Fiume dall’agente del sig. Marchese CASTELLI, e per persuadere lo stesso agente al riattamento delle bocche del di lui principale. Nel detto luogo di SERCHIATE riconosciuta Chiesa segnata N°56 qual di cotto, con vari pezzi di vivo per capello, la sommità del quale è più alta circa tav. 9 del nervile del Molino;
essendovi scaricatore di fronte all’Olonna, ed alla sinistrs del Fiume ma con unsol portone, in seguito del quale evvi longo Cavo tutto spalleggiato di cotto sino ad unirsi con le spalle alla Chiusa.
Molino segnato N°57 nel luogo di SERCHIATE di ragione dell’IMPERIALE MONASTERO MAGGIORE di MILANO con TRE rodiggine, due dei quali ad udo di macina e l’altro per la PILLA del RISO, tenuto in affitto dal molinaro CARLO AMBROGIO SEREGNI.
Bocca detta “della CALCINA” segnata N°58 nel detto luogo di SERCHIATE, con soglia di vivo di una sol porta larga tav. 16 punti 9 di ragione del suddetto IMPERIALE MONASTERO, essendosi lla di lei Tromba sbarrato e pendenza e questa bocca si tiene aperta continovamente in Nostra Signora di Marzo sino a quelle di DICEMBRE.
Altra Bocca segnata n° 59 detta il BOCCHELLO di uso del suddetto IMPERIAL MONASTERO quale si tiene continuamente aperta al di sopra: si è fatto istanza all’agente in SERCHIATE, per far levare tutti li chiaretti dal ponte della FOGORERA sino a questo bocchello N° 59.
Poco al disotto dell’ultima desritta Bocca sotto l’Olona per mezzo di una Tomba in cotto e vivo, il FONTANILE detto di san CARLO dello stesso IMPERIAL MONASTERO, sopra la qual Tomba evvi coperta dè Piantoni dè Rovere con discesa d’acque per l’accompagnamento alla caduta delle acque, la sommità del quale coperto dé Piantoni si è riconosciuto ad egual livello della soglia della vicina Bocca n° 59.
Le colature delle TRE sopradescritte Bocche del MONASTERO MAGGIORE suddetto, unita a quella proveniente dai FONTANILI, coi quali adacquano li beni di SERCHIATE, la maggior parte si conducono all’adacquamento d’altri fondi, ritornandone poca parte all’Olona.
Li suaccennati Tre FONTANILI come sopra, di ragione del Monastero di MILANO (Mon. Maggiore) Sono dinominati come segue.
Il primo detto il FONTANILE ZUCCHINA, quale ha la sua origine in confine tra il territorio di RHO e quello di SERCHIATE.
Il secondo detto di San CARLO situato nello stesso confine.
Il terzo denominato il MARZONE qual pure trae origine in fine del territorio di RHO.
Si adacquano i beni in SERCHIATE promiscuamente con le acque dell’Olona e dei tre suaccennati Fontanili, essendovi il colatore di circa pertiche 300 prato per mezzo del quale si conducono le acque alla restituzione nel Fiume superiormente all’infrascr°, e bocche nw qual colatore però evvi un INCASTRO per per sostenere le stesse colature in tempo di bisogno, e condurle alle RISI (risaie lo) dello stesso monastero.
Le colature, poi di questi Risi (risaia – lo) quali si mantengono con le suddette acque promiscue per mezzo di colatore in fine dello stesso si conducono ad altri RISI del sig. Conte don PAOLO MONTI MELZI nel territorio della CASSINA di PERO, per li quali Risi lo stesso sig.Conte ha un altro FONTANILE altre volte detto il FONTANILE MOLINARO, ed in ogni denominato FONTANILE MONTI, quale scaturisce nel territorio di SERCHIATE.
Le colature degli ultimi Prati del Monastero Maggiore quali si adacquano principalmente con le acque d’Olona e dé fontanili suddetti, su conducono alli Prati, e Risi di ragione del sig. Marchese don CARLO PIANTANIDA nel territorio di FIGINO per il quale lo stesso sig. marchese PIANTANIDA ha un fontanile proprio in territorio di SERCHHIATE, e l’infradescritta bocca sull’olona.
Bocca alla destra dell’Olona segnata N° 60 di ragione del sig. Conte MONTI, e sig. Marchese PIANTANIDA don CARLO, con due porte di legno di larghezza compreso lo stivo di mezzo tav. 31 con soglia e stivi di vivo, situata nel territorio della CASSINA del PERO, immediatamente al disotto della quale ho riconosciuto BRIDA di ROVERE, attraversante l’Olona
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