Descrizione
Affacciata lungo via Matteotti, fra la Chiesa Parrocchiale di San
Giovanni Battista e Villa Gandini, la villa sorse forse nel Cinquecento
sulle rovine dell'antico castello cittadino e fu rifatta nel 1679 per merito della famiglia Casati.
La campitura centrale della facciata, preceduta da un lungo cortile
d'invito, è aperta da un lungo portico a tre archi su colonne binate;
sopra il piano nobile è un attico raccordato da triangoli mistilinei.
L'atrio del corpo nobile, affrescato, funge da ambiente passante verso
il retrostante giardino che, sulla sinistra, giunge al Naviglio Grande
con il singolare edificio della Sirenella (visibile dall'alzaia), un
padiglione su quattro pilastri adibito ad imbarcadero.
Il giardino rappresenta indubbiamente uno degli elementi di maggior
rilievo della villa in quanto è costituito da una lunghezza totale di
quasi 800 metri, un tempo terminante con un nicchione oggi in disuso.
Accanto alla villa, in fondo al vicolo San Francesco si trova la chiesetta di San Francesco con origini antichissime. Era stata costruita nel XIV secolo, addossata alle mura del castello, per
volontà del nobile Guidone Pietrasanta con suo testamento del 3 aprile 1310.
Curioso è il fatto che nel corso dei secoli, all'estinzione dei
Casati, la villa si sia tramandata sempre per via femminile, giungendo
sino ai Wild, attuali proprietari del complesso.
Rifatta a partire da una fortificazione del cinquecento,
è oggi un tipico esempio del barocco lombardo con chiesetta annessa,
portico con dipinti, imbarcadero sul Naviglio e grande giardino.
La villa appartiene a privati e può essere aperta accordandosi con la pro-loco che organizza
visite periodicamente.
Si tratta di
una villa di delizia (secondo la definizione di Marc'Antonio Dal Re).
(Testo tratto da Wikipedia e rielaborato)