L’erbario e la xiloteca

Oltre all’annotazione delle specie vegetali rinvenute nel Parco sulla scheda di rilevamento e alla loro utilizzazione informatica, sono stati prodotti altri due "documenti" non meno importanti dei precedenti: un erbario ed una xiloteca.

Il primo consiste in una raccolta di piante seccate (secondo criteri che ne favoriscono il riconoscimento scientifico) e disposte su un foglio di carta. La seconda è la raccolta delle parti legnose di una pianta come la corteccia, il tronco e i rami.

Di seguito vengono elencate le fasi di preparazione dell’erbario ed il metodo utilizzato per la sua realizzazione:

  




Fig. 1: cartellino di riconoscimento dell’erbario.

A questo punto l’erbario è pronto e può essere sistemato, suddiviso per famiglie ad esempio, all’interno di armadi insieme a qualche pastiglia di canfora per allontanare eventuali parassiti che potrebbero danneggiarli.










Utilità e significato dell’erbario

La conservazione di campioni botanici mediante essiccazione (pratica questa adottata sin dal XVI sec.) permette, a chiunque lo desideri, studenti o appassionati di botanica e non, e in qualunque momento dell’anno, l’osservazione e lo studio della flora di un determinato luogo.

Il modo migliore per osservare le piante è certamente in natura o in un Orto botanico, dove però è possibile coltivare un numero limitato di piante che esigono spazio e cure specifiche. Rispetto a questi ultimi, gli erbari presentano il vantaggio di occupare relativamente poco spazio e di richiedere solo qualche accorgimento per evitare i danni di insetti e muffe.

A questi i aggiunga la possibilità di consentire lo studio e il riconoscimento di una pianta dall’osservazione della morfologia e anatomia nonché dalla struttura delle sue varie parti che generalmente vengono poco alterate dal processo di essiccazione.

Non meno importante è l’aspetto storico di un erbario, vera memoria della biodiversità floristica di una precisa zona, che diventa quindi il documento migliore per valutare nel tempo i cambiamenti nella composizione vegetale a cui è soggetto un territorio.

Per quanto riguarda il Parco del Roccolo, essendo questo l’unico erbario finora esistente, diventerà il primo riferimento per futuri censimenti floristici che metteranno in luce i cambiamenti nella distribuzione e nella presenza dei campioni raccolti. Alcune piante potrebbero diventare meno frequenti, altre potrebbero fare la loro comparsa (e quindi stabilire se le condizioni ambientali stanno migliorando o meno), altre ancora potrebbero cambiare e modificare il loro areale.

L’obiettivo ultimo di questo erbario è quello di dare al Parco del Roccolo non solo uno strumento storico-scientifico relativo alla propria flora ma soprattutto didattico, che se usato correttamente, può servire ad avvicinare i giovani alla natura e appassionarsi ad essa attraverso l’osservazione delle piante e delle loro molteplici forme.

La xiloteca: realizzazione e utilizzo

Oltre all’erbario, il secondo contributo alla conoscenza del territorio del Parco è dato dalla realizzazione di una xiloteca. Come accennato in precedenza, una xiloteca è la raccolta delle parti legnose di una pianta ad alto fusto e in particolare cortecce e tronchi.

All’interno del territorio del Parco del Roccolo sono stati raccolti campioni di tronchi delle principali specie arboree e preparati come segue:

Come per l’erbario, anche la xiloteca riveste un’importanza storica e scientifica ma, nel caso del Parco del Roccolo, è soprattutto uno strumento da utilizzare ai fini della didattica ambientale: sono molteplici infatti gli argomenti che è possibile trattare osservando i campioni di legno preparati in questo modo.







Segue un elenco dei campioni che compongono la xiloteca del Parco: